Nella popolazione femminile il cancro al seno è ancora il tumore più comune (29%). A livello di Unione Europea è la principale causa di morte nelle donne di età compresa tra i 35 e i 55 anni, accanto alle malattie cardiovascolari.
Il coronavirus non ha messo solo ognuno di noi di fronte a una prova difficile, ma anche l’intera Assistenza Tumori. Ma ora si tratta innanzitutto di rincominciare. Con attenzione, rispetto e cautela per garantire la sicurezza degli altri e anche la nostra. Possiamo, dobbiamo avere di nuovo fiducia. Vorremmo tornare alla normalità e superare la paura.
I colloqui sul cancro di Brunico nella loro terza edizione hanno affrontato il tema cancro e morte. La morte e il morire, ancora un tabù nella nostra società, che sembra riconoscersi solo nell’essere (o rimanere) giovani e attivi. A tutti i costi. Ma: chi vive è destinato a morire. Due aspetti della nostra esistenza che sono legati strettamente insieme e che sono troppo importanti per delegarli ad altri. Anche il lutto fa parte di queste tematiche.
Non si tratta di un mezzo per sapere tutto dei pazienti spiandoli, ma bensì di un tool che può essere utile innanzitutto al paziente, ma anche a chi lo deve curare e infine anche al servizio sanitario pubblico. Sono i pazienti ad avere comunque l’ultima parola. Saranno infatti loro i responsabili della gestione del FSE. Decideranno se, quando e quali dati verranno inseriti nel fascicolo sanitario elettronico.
I secondi Colloqui sul Cancro di Brunico si sono svolti il 2 febbraio scorso. Un pomeriggio con un ricchissimo programma. Gli organizzatori sono il direttore del day-hospital oncologico di Brunico, Dr. Christoph Leitner, l'avvocato Andreas Leiter e la moglie, Verena Duregger. Anche la sala del Centro Pastorale di Bolzano era piena di rappresentanti dei media per la nostra conferenza stampa annuale nell’ambito della Giornata Mondiale del Cancro, il 4 febbraio.
Da ottobre il Dr. Martin Steinkasserer ha preso in mano il reparto di Ginecologia. Il suo obiettivo è quello di raggiungere con il suo reparto standard di qualità ancora più elevati, investendo nello stesso momento in un’ulteriore umanizzazione della struttura. Dal primo luglio il Dr. Mohsen Farsad è ufficialmente primario di Medicina Nucleare, reparto che ha già guidato come facente funzione negli ultimi cinque anni introducendo una serie di novità.
Sembra destino. Il giorno del primo colloquio del dottor Carlo Carnaghi come candidato per il primariato dell’oncologia a Bolzano coincideva con un concerto dei Donatori di Musica, così come il suo primo giorno di lavoro, il 14 maggio scorso. Tra il pubblico, uno accanto all’altro, il vecchio e il nuovo primario, il Dr. Claudio Graiff e il Dr. Carlo Carnaghi hanno ascoltato il concerto di Gianni Bietti al pianoforte e del soprano Gemma Bertagnolli.
"Lei ha un tumore!" Più di 2.000 persone all’anno in Alto Adige si devono confrontare con questa diagnosi. Quattro parole che capovolgono l’esistenza da un momento all’altro. Cancro – come prevenirlo, come curarlo e come conviverci, ecco il tema dei Primi Colloqui sul Tumore a Brunico, il 3 febbraio scorso.
Il reparto di Pneumologia e Prove Funzionali dell’ospedale di Bolzano è il centro di riferimento per tutto l’Alto Adige. Con 18 letti di degenza ordinaria, 7 letti di terapia subintensiva respiratoria e 1 letto di Day Hospital.
È veramente stupefacente constatare quanti e quali progressi abbia fatto la medicina negli ultimi anni. E noi abbiamo la fortuna di vivere in una parte d’Europa in cui l’assistenza medica è ottimale e sempre aggiornata!
Il cubo prevenzione per stimolare le donne ad autocontrollarsi il seno. Da sx.: dott. Norbert Längerer,
Ida Schacher, dott. Herbert Heidegger e dott. Guido Mazzoleni Ogni anno il 4 febbraio si celebra la giornata mondiale contro il cancro e l’Assistenza Tumori Alto Adige coglie questa occasione ...
Il carcinoma alla prostata è il cancro più frequente negli uomini di età superiore ai 50 anni. In occasione della giornata europea della prostata l’Assistenza Tumori Alto Adige ha invitato quattro esperti per richiamare l’attenzione sulla frequenza, la diagnosi precoce e la prevenzione, le terapie ed il supporto psico-oncologico di questo tumore in Alto Adige.
Già entrando si percepisce qualcosa di diverso. Non c’è odore di ospedale. Nessun lungo corridoio in cui personale stressato corre avanti e indietro, niente sferragliare di carrelli con pasti, bianchieria e prodotti per la pulizia. Tranquillità. Poltrone rosse. Quadri di arte moderna alle pareti. Il servizio di medicina complementare di Merano non accoglie il paziente in modo “clinico”.
Dieci anni fa, il 4 di febbraio, si è tenuta per la prima volta la Giornata Mondiale contro il Cancro. Durante questa giornata, in tutto il mondo, vengono fornite informazioni sul cancro e sulla sua prevenzione. L’Assistenza Tumori dell’Alto Adige organizza ogni anno una conferenza stampa su un tema specifico. Lo scorso febbraio ha presentato la piramide della prevenzione.
È molto determinato e i suoi obiettivi sono ambiziosi. L’Azienda Sanitaria altoatesina gode di buona salute, dice il suo nuovo Direttore Generale Thomas Schael. Tuttavia è possibile migliorare molto, per esempio lavorando in modo ancora più efficiente o unificando
la rete interna di comunicazione. Uno sguardo ottimistico sui prossimi sviluppi.
E proprio l’istituto di ricerca oncologica di Innsbruck, il Tiroler Krebsforschungsinstitut, TKFI, è al centro di questa Chance. Cosa si ricerca, chi c’è dietro questo istituto privato, chi è Petra Obexer e qual è l’oggetto delle sue ricerche
Anche questa edizione de "La Chance " sarà dominata nei nostri temi dalla primavera. Parliamo di cancro della pelle. Una forma di cancro che colpisce sempre più persone, ma che si può limitare con un po’ di auto- responsabilizzazione.
Quello di Brunico non è un grande ospedale, ma tra i piccoli ospedali dell’Alto Adige è il più grande ed è l’unico degli ospedali periferici a poter effettuare ancora interventi chirurgici di tumore della mammella. Gravitano sulla struttura gli utenti della Val Pusteria ma anche della Val Badia e di Cortina, un bacino sufficientemente ampio per raggiungere gli standard previsti sia per numero di nuove diagnosi sia per numero di interventi, che sono cinquanta l’anno. Non possono però venire operati pazienti che richiedono un trattamento di onco-plastica.
Il riordino della chirurgia oncologica in Alto Adige desta scalpore.
I reparti di chirurgia di Silandro, di San Candido e di Vipiteno non potranno più effettuare nessun intervento di chirurgia oncologica. Bressanone e Brunico sono al limite e escono più che dimezzati. A Bolzano si farà di tutto. Merano ha perso gli interventi al cervello, all’apparato otolaringoiatrico e al pancreas. Alcuni medici degli ospedali di periferia sono sul piede di guerra.
Il senso della vita e il calcio.
Dirk Blümke, direttore servizio hospice e medicina palliativa dell’Ordine di Malta.
Da più di vent’anni si occupa del servizio hospice, come volontario e come professionista. È il teologo e supervisore Dirk Blümke, oggi direttore dell’Ufficio Servizio Hospice del"Malteser Hilfsdienst"a Colonia, in Germania. Lo scorso ottobre ha partecipato come relatore al convegno organizzato dalla Caritas“Morire è una malattia?”. Abbiamo parlato con lui di hospice, di cure palliative e della morte come parte integrante della vita.