Attualità
Due nuovi tomografi PET e la “teragnostica”
La medicina nucleare di Bolzano si rinnova ed è pronta ad inaugurare una terapia all’avanguardia

Uno dei due nuovi tomografi PET in dotazione all'ospedale di Bolzano: raddoppiato il numero dei pazienti, dimezzati la durata dell'esame e il tempo d'attesa

Il primario dr. Mohsen Farsad
L’anno 2024 è stato un anno di grandi sfide. Due nuovi modernissimi tomografi PET (Positron Emission Tomography), importanti modifiche all’interno del reparto e una terapia innovativa, che decollerà tra poco. Il reparto di medicina nucleare, guidato dal primario Dr. Mohsen Farsad, grazie ai recenti accordi tra l'Azienda Sanitaria di Bolzano e l'ospedale Charité di Berlino, avrà l'opportunità di confrontarsi con un centro di eccellenza europeo che ha grande esperienza in questo campo. Il reparto, forse non così in vista come altri quali oncologia o ginecologia, è determinante nella terapia di malattie tumorali e non solo.
La tomografia a emissione di positroni (PET) è una metodica di diagnostica per immagini che consente di individuare precocemente i tumori e di valutarne dimensioni, stadio e localizzazione. L'esame si basa sulla somministrazione di radiofarmaci, caratterizzati dall'emissione di particelle chiamate positroni. La somministrazione avviene per via endovenosa, utilizzando una sostanza radioattiva che “illumina” le cellule a cui si lega, permettendo di renderle visibili e classificabili.
I due nuovi tomografi hanno sostituito il vecchio apparecchio, in uso dal 2007. Grazie a queste macchine di ultima generazione si ottengono immagini di ottima qualità, riducendo le radiazioni durante le scansioni TC grazie al nuovo software. Il vantaggio è evidente: si dimezza la durata degli esami che passa da 20 minuti a circa 10 e lavorando con due macchine si ha una maggiore flessibilità per le prenotazioni, aumentando il numero di pazienti esaminabili., “Infatti,” sostiene il primario Dr. Mohsen Farsad, “praticamente non abbiamo tempi di attesa. Nel giro di una settimana al massimo si riesce a prenotare.” Effettivamente, per gli esami con la PET la rapidità è importante: prima vengono visitati i pazienti con sospetto di tumore al polmone, linfomi o altre forme tumorali, prima possono iniziare la terapia.
L’esame PET è utilizzato per l’80% in oncologia, per il 10% nella localizzazione di infezioni (ad esempio vasculiti o febbre di origine sconosciuta), e per il restante 10% nei casi di sospetta o accertata demenza.
Ma i due nuovi macchinari, controllati da una sala centrale che semplifica il lavoro dei tecnici, non sono l’unica novità. Nell’ambito della ristrutturazione degli spazi che ospitano i due nuovi tomografi, l’intero reparto è stato rinnovato, e oggi offre un ambiente più accogliente e adeguato per i pazienti. Il primario e il suo team, che non è aumentato nonostante l’arrivo dei nuovi macchinari e il raddoppio dei pazienti, apprezzano particolarmente la nuova sala dedicata all’anamnesi. “Prima,” spiega Farsad, “dovevamo parlare con i pazienti nella sala iniezioni, il che non garantiva la privacy.”
Anche la sala dedicata ai pazienti cardiologici è nuova. Per questi pazienti in passato era necessario allestire di volta in volta una stanza con protezione radiologica. Anche la sala iniezioni, in precedenza angusta e poco accogliente, è stata trasformata: ora è luminosa e spaziosa. Nella stanza dei tomografi i pazienti sono accolti da un monumentale panorama alpino.
Il bacino d’utenza del reparto copre l’intera provincia. La medicina nucleare si occupa anche di pazienti con problemi alla tiroide, che però possono essere seguiti anche altrove. “Più importanti per noi sono i pazienti oncologici,” sostiene il primario.
Il Dr. Mohsen Farsad definisce tre obiettivi chiari per il lavoro del suo reparto: 1) effettuare solo esami appropriati, 2) eseguire gli esami in brevissimo tempo senza attese, 3) rispondere al quesito clinico. “Stiamo in dialogo con i medici, non emettiamo semplicemente referti ma colloquiamo, prendendoci anche il tempo appropriato per refertare gli esami “, spiega il dr. Farsad.
Un esame PET non può essere richiesto direttamente dal paziente. Si tratta infatti di procedure tecniche, che espongono il paziente ad una dose specifica di radiazioni. “Sono gli specialisti che ci inviano i pazienti e con loro discutiamo la necessità di ogni singolo esame.” Il numero di esami appropriati è molto alto: 95%. Oltre agli esami PET, la medicina nucleare si occupa di altre metodiche diagnostiche per immagini, le scintigrafie, visite cliniche della tiroide, biopsie e terapie medico-nucleari, in particolare il trattamento di alcune malattie benigne e dei tumori della tiroide con iodio radioattivo.
C’è però un’altra importante novità che rende il primario particolarmente soddisfatto. Da un anno, il suo team si prepara a offrire una nuova terapia non appena l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) darà il via libera. Sono stati avviati alcuni adeguamenti infrastrutturali ed una stanza “degenza protetta” è già pronta. Si tratta di una terapia innovativa per il trattamento dei tumori metastatici della prostata resistenti ad altre terapie. “Questa terapia rappresenta il futuro prossimo di molti centri d’eccellenza in Europa ed è nuova in Italia. È indicata solo per pazienti che non avrebbero altre alternative,” spiega il primario. “Non guarisce, allunga la sopravvivenza, ma soprattutto garantisce una buona qualità di vita.”
Le prospettive future di questa terapia sono ottime anche perché si tratta di un innovativo approccio personalizzato e cioè “la teragnostica”, reso possibile con le metodiche medico-nucleari. Il termine stesso è formato da "terapia" e "diagnostica", che combina diagnosi e terapia. Con la metodica diagnostica PET si selezionano i pazienti che hanno caratteristiche specifiche per potere essere trattate con il radiofarmaco 177Lu-PSMA (Lutetium-177). Questo ultimo si lega ad un antigene di membrana specifico della prostata (PSMA) ed emette radiazioni che distruggono le cellule tumorali risparmiando i tessuti circostanti.
Se tutto procederà secondo i piani, la terapia sarà operativa tra pochissimo. Questa nuova metodologia è destinata a entrare nelle principali linee guida internazionali. Bolzano è pronta.
I due nuovi tomografi hanno sostituito il vecchio apparecchio, in uso dal 2007. Grazie a queste macchine di ultima generazione si ottengono immagini di ottima qualità, riducendo le radiazioni durante le scansioni TC grazie al nuovo software. Il vantaggio è evidente: si dimezza la durata degli esami che passa da 20 minuti a circa 10 e lavorando con due macchine si ha una maggiore flessibilità per le prenotazioni, aumentando il numero di pazienti esaminabili., “Infatti,” sostiene il primario Dr. Mohsen Farsad, “praticamente non abbiamo tempi di attesa. Nel giro di una settimana al massimo si riesce a prenotare.” Effettivamente, per gli esami con la PET la rapidità è importante: prima vengono visitati i pazienti con sospetto di tumore al polmone, linfomi o altre forme tumorali, prima possono iniziare la terapia.
L’esame PET è utilizzato per l’80% in oncologia, per il 10% nella localizzazione di infezioni (ad esempio vasculiti o febbre di origine sconosciuta), e per il restante 10% nei casi di sospetta o accertata demenza.
Ma i due nuovi macchinari, controllati da una sala centrale che semplifica il lavoro dei tecnici, non sono l’unica novità. Nell’ambito della ristrutturazione degli spazi che ospitano i due nuovi tomografi, l’intero reparto è stato rinnovato, e oggi offre un ambiente più accogliente e adeguato per i pazienti. Il primario e il suo team, che non è aumentato nonostante l’arrivo dei nuovi macchinari e il raddoppio dei pazienti, apprezzano particolarmente la nuova sala dedicata all’anamnesi. “Prima,” spiega Farsad, “dovevamo parlare con i pazienti nella sala iniezioni, il che non garantiva la privacy.”
Anche la sala dedicata ai pazienti cardiologici è nuova. Per questi pazienti in passato era necessario allestire di volta in volta una stanza con protezione radiologica. Anche la sala iniezioni, in precedenza angusta e poco accogliente, è stata trasformata: ora è luminosa e spaziosa. Nella stanza dei tomografi i pazienti sono accolti da un monumentale panorama alpino.
Il bacino d’utenza del reparto copre l’intera provincia. La medicina nucleare si occupa anche di pazienti con problemi alla tiroide, che però possono essere seguiti anche altrove. “Più importanti per noi sono i pazienti oncologici,” sostiene il primario.
Il Dr. Mohsen Farsad definisce tre obiettivi chiari per il lavoro del suo reparto: 1) effettuare solo esami appropriati, 2) eseguire gli esami in brevissimo tempo senza attese, 3) rispondere al quesito clinico. “Stiamo in dialogo con i medici, non emettiamo semplicemente referti ma colloquiamo, prendendoci anche il tempo appropriato per refertare gli esami “, spiega il dr. Farsad.
Un esame PET non può essere richiesto direttamente dal paziente. Si tratta infatti di procedure tecniche, che espongono il paziente ad una dose specifica di radiazioni. “Sono gli specialisti che ci inviano i pazienti e con loro discutiamo la necessità di ogni singolo esame.” Il numero di esami appropriati è molto alto: 95%. Oltre agli esami PET, la medicina nucleare si occupa di altre metodiche diagnostiche per immagini, le scintigrafie, visite cliniche della tiroide, biopsie e terapie medico-nucleari, in particolare il trattamento di alcune malattie benigne e dei tumori della tiroide con iodio radioattivo.
C’è però un’altra importante novità che rende il primario particolarmente soddisfatto. Da un anno, il suo team si prepara a offrire una nuova terapia non appena l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) darà il via libera. Sono stati avviati alcuni adeguamenti infrastrutturali ed una stanza “degenza protetta” è già pronta. Si tratta di una terapia innovativa per il trattamento dei tumori metastatici della prostata resistenti ad altre terapie. “Questa terapia rappresenta il futuro prossimo di molti centri d’eccellenza in Europa ed è nuova in Italia. È indicata solo per pazienti che non avrebbero altre alternative,” spiega il primario. “Non guarisce, allunga la sopravvivenza, ma soprattutto garantisce una buona qualità di vita.”
Le prospettive future di questa terapia sono ottime anche perché si tratta di un innovativo approccio personalizzato e cioè “la teragnostica”, reso possibile con le metodiche medico-nucleari. Il termine stesso è formato da "terapia" e "diagnostica", che combina diagnosi e terapia. Con la metodica diagnostica PET si selezionano i pazienti che hanno caratteristiche specifiche per potere essere trattate con il radiofarmaco 177Lu-PSMA (Lutetium-177). Questo ultimo si lega ad un antigene di membrana specifico della prostata (PSMA) ed emette radiazioni che distruggono le cellule tumorali risparmiando i tessuti circostanti.
Se tutto procederà secondo i piani, la terapia sarà operativa tra pochissimo. Questa nuova metodologia è destinata a entrare nelle principali linee guida internazionali. Bolzano è pronta.