Attuale

Notte della Mamma - Luci e ombre

La maternità non è un gioco da ragazzi - 8 maggio 2021- mutternacht@hdf.it
I preparativi per la MutterNacht 2020
Tutti conoscono la festa della mamma. Colazione a letto, un regalino, pranzo in un ristorante. Questo è il solito quadro idilliaco di questa giornata, tutta dedicata alle madri, uno solo di 365 giorni. Dal 2015 più di una dozzina di associazioni altoatesine organizzano il giorno prima della consueta Festa della Mamma, che viene celebrata ogni seconda domenica di maggio, la Notte della Mamma. Un’occasione per parlare dei lati e dei sentimenti “oscuri”, delle ombre connesse alla maternità, all'essere genitore. La maternità infatti è una responsabilità sociale.
Finora in Alto Adige sono state organizzate sei "Notti della Mamma". La forza trainante e moderatrice dell'evento è l'ostetrica Astrid Di Bella. L'organizzatore è la Casa della Famiglia, hdf. A seconda dell'argomento partecipano diverse associazioni dell'Alto Adige. La serie è iniziata nel 2016 con "Parto e poi?", che ha affrontato il tema della gravidanza adolescenziale; nel 2017 si è parlato di figli diversamente abili; nel 2018 della morte di un figlio, prima o dopo la nascita; nel 2019 è stato affrontato il tema dei bambini nati prematuri e poi nel 2020 il desiderio insoddisfatto di avere un bambino. Il prossimo 8 maggio 2021 sarà dedicato al tema maternità e malattia. E una delle organizzazioni partner sarà infatti l’Assistenza Tumori Alto Adige.
Oltre agli esperti che parlano dell’argomento prescelto, sono le madri in particolare ad avere voce in capitolo durante la Notte della Mamma. Le loro storie sono al centro dell'attenzione. Vivere la maternità in tutte le sue sfaccettature. Un evento che vuole portare le madri ma anche la coppia genitoriale fuori dall'ombra, che vuole mostrare che la maternità e la genitorialità non sono solo un idillio, ma spesso una dura realtà che può portare le madri, i genitori fino ai propri limiti, una realtà non sempre tutta tinta di rosa e a volte difficile da sopportare.
Tuttavia la campagna di sensibilizzazione Notte della Mamma, in tedesco MutterNacht, ha una lunga tradizione nei paesi di lingua tedesca, e non vuole solo affrontare gli aspetti difficili della maternità, ma anche indicare dove e come le madri e le coppie possono ottenere sostegno.
La sesta Notte della Mamma, il 9 maggio 2020, causa Covid si è svolta online. La discussione sul podio in Piazza del Municipio a Bolzano, dove avrebbero dovuto parlare esperti, madri, padri e figli, così come una conferenza con esperti, hanno dovuto essere cancellati.
La Notte della Mamma 2021 sarà dunque incentrata sul tema della malattia. Cosa succede quando la madre è malata, il padre o anche il bambino. Il concetto di malattia è poi interpretato nel senso più ampio del termine. Malattie croniche, malattie cardiache, il cancro, ma anche la depressione o i diversi tipi di dipendenza, alcolismo, tossicodipendenza o la ludopatia.
Una malattia grave ha sempre delle ricadute su tutta la famiglia, è associata non solo alla paura ma spesso anche alla vergogna. Si aprono delle crepe nel sistema familiare, cambiano i ruoli. I bambini ne soffrono in modo particolare. La settima Notte della Mamma del prossimo 8 maggio 2021 riguarda il modo in cui gli adulti affrontano la malattia, che sostegno o invece no possono dare i partner, i differenti modi di reagire dei figli, le possibilità e le chance che possono derivare da una situazione di crisi. Già adesso, gli adulti, i giovani e i bambini interessati sono invitati a scrivere, a disegnare o a inviare foto delle loro esperienze fino alla fine di febbraio 2021 – anche in forma anonima se lo desiderano. Il risultato sarà un libro che aiuterà a rompere il tabù e che verrà pubblicato sul sito della Casa della Famiglia, hdf. Si prega di inviare a: mutternacht@hdf.it
I bambini di adulti gravemente malati sono esposti ad uno stress molto forte. Devono affrontare la malattia e forse anche la morte prima e in modo molto più intenso dei loro coetanei. Devono gestire la paura per la loro madre o il loro padre, o addirittura in un cambio di ruolo prendersi cura dei loro genitori. Molto spesso questo comporta una rinuncia alla vita quotidiana e spensierata dell'infanzia e dell'adolescenza, devono assumersi delle responsabilità e non possono contare sul sostegno di entrambi i genitori per affrontare i loro problemi quotidiani e dell'adolescenza.
Più che per se stesse le persone malate spesso si preoccupano dei loro familiari. Questi timori aumentano se non vengono articolati. Anche i parenti molto spesso non sono preparati ai compiti ed agli oneri che si presentano prendendosi cura di pazienti congiunti adulti. La malattia mette a dura prova i rapporti di coppia.
Tutto questo può essere affrontato il prossimo 8 maggio 2021, nella Notte della Mamma.
Per ulteriori informazioni chiamare il numero +39 333 235 9589
La Notte della Mamma dell'11 maggio 2019 con genitori e figli nati prematuri
Rappresentazione del tema – "Nati prematuri" dell'11 maggio 2019
Tavola rotonda in piazza della Mostra a Bolzano il 12 maggio 2018 – "Lasciare spazio al lutto – quando muore un figlio"

Attuale

Continuare a tessere il filo rosso

La psicologa Regina Bogner continua con i suoi gruppi di auto aiuto online
Fotografia d'archivio, ripresa prima della pandemia da Covid
La tecnologia ha le sue insidie e deve essere padroneggiata. Regina Bogner ha imparato anche questo. La psicologa offre diversi gruppi di auto-aiuto in lingua tedesca per l'Assistenza Tumori, due a Bressanone e uno a Bolzano e ha continuato ad incontrare i membri anche durante i due lockdown. Con successo.
Durante il primo lockdown, Regina Bogner aveva ancora bisogno dell’aiuto tecnico di un membro di un gruppo, esperto in informatica, per organizzare gli incontri online. "Ora ho imparato e mi sento sicura. Non si smette mai di imparare e, non da ultimo, la pandemia ha anche comportato l'abbattimento di certe barriere e pregiudizi della mente", dice la psicologa, ex malata di tumore anche lei.
Il successo degli incontri online è senz’altro dovuto anche al fatto che i gruppi sono piccoli. Il gruppo “parenti di malati” a Bressanone conta tre persone, i gruppi di auto-aiuto a Bressanone e Bolzano sei e quattro persone rispettivamente. Gli incontri si svolgono a distanza di quattro settimane. Tutti i gruppi esistono già da diversi anni. In primavera, tutti i partecipanti hanno approfittato degli incontri online, e anche in autunno, sebbene gli incontri online non siano partiti che dopo la metà di novembre, i gruppi erano completi. "Certo, la prima volta che ci siamo incontrati di nuovo in modo reale a settembre, nella parentesi tra la prima e la seconda ondata, è stato più intenso che non online", sottolinea la psicologa. Ritornare in versione schermo non ha destato entusiasmi, soprattutto in chi già per lavoro passa la giornata davanti al piccolo schermo. Ma, sempre meglio di niente!
L'incontro digitale non può sostituire l'incontro reale, ma aiuta lo stesso a liberare delle risorse e aiuta a mantenere la sensazione di vicinanza – Fotografia d'archivio, ripresa prima della pandemia da Covid
L'obiettivo dei gruppi colloquiali è quello di fornire ai partecipanti informazioni e anche tecniche rilevanti in modo mirato e strutturato, in combinazione con gli effetti del lavoro in gruppo, che aiutano ad affrontare meglio la situazione traumatica della malattia. Ciò vale sia per i gruppi con (ex) pazienti, che per le sedute con i parenti di pazienti oncologici.
Il programma di lavoro nei gruppi è vasto: la trasmissione di informazioni di varia natura sulla malattia, imparare dall'elaborazione del vissuto della malattia e dalle esperienze condivise con gli altri, insegnare tecniche varie che permettano di attivare le risorse personali e sociali, ridurre l'ansia attraverso l’acquisizione di nozioni e l'esperienza dell’insieme, una migliore elaborazione del trauma della diagnosi e la trasmissione di strategie per far fronte a circostanze di vita eventualmente cambiate dopo la malattia e il termine delle terapie."Quello che ho notato", dice Regina Bogner, "che a settembre quando abbiamo potuto riunirci di nuovo in presenza, sono emerse cose diverse rispetto agli incontri online. Nel complesso è stato più intimo.” Tuttavia, secondo la psicologa, anche l’online ha i suoi vantaggi: è stato possibile svolgere determinati esercizi in modo più coerente e impartire le conoscenze teoriche in modo più mirato. Importante era riuscire a cogliere anche tramite lo schermo lo stato d’animo dei partecipanti. Saperlo cogliere là dove emergeva in quello specifico momento, interpretare correttamente gli impulsi che venivano da loro. "E questo richiede un'enorme concentrazione. Le emozioni vengono filtrate dallo schermo, ci vuole più tempo. Ma con un po’ d’esercizio funziona", dice Regina Bogner.
Dopo le sessioni video si ritrova più stanca del solito e probabilmente i partecipanti si sentono allo stesso modo. "Ma in questo periodo particolare che stiamo vivendo, tutto è un po' più faticoso del solito. Non si sa bene cosa porterà il futuro, ci si sente insicuri, impauriti." Ecco perché, dice Regina Bogner, non possiamo lasciare i gruppi a loro stessi. "Dobbiamo almeno mantenere il contatto, dobbiamo continuare a tessere il filo rosso che si è formato in anni di lavoro, altrimenti i gruppi si romperanno e si perderanno diversi anni di lavoro, sia di gruppo che individuale.”
Informazioni: info@krebshilfe.it o Regina Bogner, tel. 347 3615945. I gruppi sono concepiti come gruppi aperti, nuovi membri sono i benvenuti. Gli interessati possono contattare direttamente Regina Bogner,
Tel. 347 361 59 45 – regina_bogner @gmx.net
Fotografia d'archivio, ripresa prima della pandemia da Covid
Scrivere e leggere insieme tramite lo schermo. È possibile? Funziona e molto bene. L’atelier di Scrittura creativa e il Café lettura di Bolzano lo hanno già messo in pratica durante il primo lockdown. E a novembre, dopo appena quattro incontri analoghi nella sede di via Tre Santi con tanto di misurazioni della temperatura, disinfezione delle mani e il mantenimento della distanza, eccoci di nuovo sedute davanti allo schermo.
Certo all'inizio, a marzo, non tutte erano convinte che potesse funzionare online. Le situazioni di emergenza aiutano a superare i pregiudizi e alla fine ha trionfato il desiderio di continuare con l’attività e il potersi ancora incontrare. Una luce nel buio del distanziamento sociale. Quindi siamo di nuovo tornate davanti allo schermo in Zoom. L’appuntamento è ogni mercoledì alle ore 17.30. Claudia e Claudia, Silvia, Katia e Nicole. Durante la prima ondata della pandemia di Covid anche Mariella faceva parte del gruppo, ma ora deve fare da babysitter alla nipotina. Debora purtroppo ci ha lasciato dopo due caffè di lettura per motivi di salute. L’online non fa per lei, ma in primavera si unirà di nuovo al gruppo.
Candele, qualche biscotto e una tisana, questa è la normale cornice degli incontri nella sede del circondario di Bolzano. Non appena ci siamo ritrovate davanti allo schermo in Zoom però è quasi come se fossimo lì. L’atmosfera c’è. Iniziamo come sempre stilando una lista delle cose positive e negative successe dall’ultimo incontro e poi, definite le consegne, si inizia a scrivere. Testi brevi. Haiku o petit onze. Descrizioni. Ognuna a casa davanti allo schermo ma al tempo stesso insieme. Si scrive, si scambia qualche battuta. Siamo in compagnia, cambia solo il format. Terminato di scrivere ognuna legge a voce alta il proprio testo.
Il Café di lettura è un po' più complicato. Normalmente bastava avere un libro e passarselo perché tutte, una dopo l’altra, potessero leggere a voce alta. Con gli incontri digitali invece o si fotografano le pagine, inviandole via mail, o ognuna deve procurarsi il libro, in biblioteca o magari andarselo a comprare. Chi non legge, si mette comodo e ascolta. È bello sentirsi in compagnia. Nel mezzo o dopo la lettura discutiamo di ciò che abbiamo appena letto. In questo momento, a fine novembre, stiamo leggendo il libro del premio Nobel polacco Olga Tokarczuk, “Guida il tuo carro sulle ossa dei morti”, un misto di caso criminale, saggio filosofico e favola istruttiva. È bello incontrarsi, scambiarsi in modo creativo ed intellettualmente stimolante e avere un appuntamento, anche se solo digitale.

L'incontro digitale non può sostituire l'incontro reale, ma aiuta lo stesso a liberare delle risorse e aiuta a mantenere la sensazione di vicinanza – Fotografia d'archivio, ripresa prima della pandemia da Covid