Attuale

Sport e beneficenza

L’ottava coppa DYNAFIT Venosta dona 6.000 euro all’Assistenza Tumori
In Val Venosta, dal 23 novembre al 22 febbraio, si sono misurati in varie discipline della coppa DYNAFIT atleti, amatori o semplicemente persone che amano l’attività fisica, la neve e la natura. E per la terza volta gli organizzatori hanno fatto una donazione all’Assistenza Tumori Alto Adige: un assegno di 6.000 euro.
Le colonne portanti della coppa Dynafit sono quattro uomini, uniti, oltre che dall’amicizia, dalla passione per la montagna e per lo sport: Anton Steiner, Klaus Wellenzohn alias Welli, Granz Gruber e Alexander Erhard alias Lex.
L’ottava coppa Dynafit per scialpinismo, ciaspole e corsa prevedeva come sempre cinque competizioni e tre categorie, agonisti, amatori e non competitivi, di cui tre gare in notturna. Tutto ha avuto inizio il 23 novembre in località malga Tatsch con una gara di corsa in montagna di 4 km, seguirono tre gare in notturna, il 28 dicembre a Watles, il 17 gennaio a Belpiano e il 7 febbraio alla malga S. Valentino. Splendido finale il 22 febbraio a Maseben in Vallunga, col sole e temperature primaverili. A tutte le manifestazioni hanno partecipato anche alcuni soci dell’Assistenza Tumori del circondario Val Venosta.
Oltre ai premi per i professionisti, c’erano anche premi e riconoscimenti per gli amatori e per gli atleti non competitivi. Alla fine di ogni tappa era previsto ogni volta un pasto in compagnia in rifugio. Per la discesa anche in notturna erano disponibili gli impianti di risalita. E quest’anno la neve non è mancata.
L’Assistenza Tumori si unisce ai ringraziamenti del comitato organizzatore a tutti i volontari, così come pure agli sponsor, DYNAFIT quale sponsor principale, le ditte Wallnöfer & Wellenzohn, Forst, bibite Karner e VIP, e soprattutto ai tanti entusiasti scialpinisti e amanti delle ciaspole o delle camminate invernali che, con la loro partecipazione alle varie competizioni e le loro donazioni, hanno contribuito al successo dell’ottava coppa DYNAFIT Venosta.

linfodrenaggio

Più tempo e più cicli

Il linfodrenaggio è parte importante del follow up per donne e uomini
La giunta provinciale ha rivisto le norme per il linfodrenaggio: due trattamenti in più per ogni prescrizione, trenta minuti in più per ogni seduta contando anche il tempo per le applicazioni, i bendaggi e la parte burocratica e la possibilità di prescrivere il linfodrenaggio anche una volta trascorsi cinque anni dalla malattia, come trattamento palliativo o per i linfedemi cronici. Ecco cosa è cambiato.
Il linfodrenaggio rappresenta una parte importante delle terapie di follow-up di pazienti oncologiche/oncologici, specialmente a seguito di un intervento al seno o di tipo ginecologico, anche per gli uomini. L’Associazione Tumori Alto Adige offre da molti anni il linfodrenaggio manuale in convenzione con L’Azienda Sanitaria e su prescrizione medica. In ogni comprensorio esiste un ambulatorio con una/un o più fisioterapisti dell'ATAA specializzati in linfodrenaggio.
Ingeborg Nollet, fisioterapista dell’Assistenza Tumori del circondario Val Venosta, è, per così dire, la decana tra i fisioterapisti. Lei e le sue colleghe/i si sono dichiarate particolarmente contente/i della riforma delle norme contenute nella legge provinciale del 1989. “La legge precedente prevedeva un rimborso di solo 30 minuti di trattamento. Il prolungamento a 90 minuti è di grande vantaggio sia per il nostro lavoro che per i nostri pazienti. Così possiamo dedicare ai/alle pazienti tutto il tempo necessario e ci resta ancora tempo sufficiente per sbrigare tutte le pratiche burocratiche”, sottolinea la fisioterapista.
Il linfodrenaggio, spiega Ingeborg Nollet, offre un valido sostegno alla terapia oncologica. Non serve solamente al trattamento dei linfonodi evidenti, ma anche di quelli dell’addome, dopo interventi alla prostata o interventi ginecologici, che non sono visibili e che spesso non vengono riconosciuti nemmeno dagli specialisti di medicina interna. Non trattati, questi linfonodi possono comportare gravi conseguenze per i pazienti.
Le normative più importanti
Finora la durata del trattamento, comprese tutte le attività ad esso connesse, era limitata a sessanta minuti. Con la riforma del tariffario provinciale per i servizi medici sul territorio, introdotta il 30 dicembre 2019 ed entrata in vigore dal 1 gennaio 2020, la durata passa da 60 a 90 minuti. Una prescrizione comprende dieci trattamenti al posto di otto.
I pazienti vengono inoltre suddivisi in varie categorie. I pazienti in fase acuta, che hanno appena subito un intervento, hanno ad esempio diritto per il TRATTAMENTO DEL LINFEDEMA SECONDARIO ACUTO a 16 linfodrenaggi da 90 minuti oltre ad altri 16 trattamenti successivi. Sono compresi nei 90 minuti: una prima valutazione da parte del fisioterapista, linfodrenaggio, bendaggio, riabilitazione motoria, attualizzazione della cartella clinica e referto finale per il medico curante. Il trattamento può essere prescritto da un medico specialista dell’Azienda sanitaria (codice 93.39.B).
Per il TRATTAMENTO INTENSIVO DEL LINFEDEMA SECONDARIO CRONICO sono previsti dei cicli di dieci sedute da 90 minuti. Sono compresi anche in questo caso: una prima valutazione da parte del fisioterapista, linfodrenaggio, bendaggio, riabilitazione motoria, attualizzazione della cartella clinica e referto finale per il medico curante. La prescrizione può essere effettuata dal medico di base ed è ripetibile. (codice 93.39.C).
Per ciò che riguarda la terapia di mantenimento, per il TRATTAMENTO INTENSIVO DEL LINFEDEMA SECONDARIO DEGLI ARTI INFERIORI sono previste sedute da 90 minuti (cicli fino a 10 trattamenti). Per il TRATTAMENTO DEL LINFEDEMA SECONDARIO DEGLI ARTI SUPERIORI invece, sedute da 60 minuti (cicli fino a 10 trattamenti). Nel corso di un anno i pazienti hanno diritto a un massimo di due cicli prescritti da un medico specialista dell’Azienda Sanitaria (codice 93.39.D).