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Prevenire il cancro, Colloqui sul cancro e Coronavirus

Ida Schacher, Presidente
Care lettrici e cari lettori, cosa c'entra il biathlon con il cancro? Più di quanto si possa pensare. L’Assistenza Tumori Alto Adige ha avuto l’occasione di partecipare attivamente all’organizzazione dei Campionati mondiali di Biathlon ad Anterselva dal 12 al 23 febbraio scorso. Per noi una grande opportunità non solo per raccogliere donazioni, ma anche per far conoscere la nostra causa ad un vasto pubblico. Il 22 febbraio abbiamo anche ricevuto un assegno dagli organizzatori della Coppa Dynafit Val Venosta. II comitato organizzatore della corsa delle Tre Cime 2019 ci ha devoluto per la seconda volta quanto raccolto grazie alla formula “Un Euro per ogni iscrizione”. Ci sono molti altri esempi in cui lo sport ed il cancro si sono incontrati ed ancora si incontrano. Lo sport è un'espressione di salute, allenarsi regolarmente può prevenire il cancro. E quando gli atleti pensano a chi si misura con un avversario come la malattia, penso che sia un segno tanto bello quanto importante, come segnale verso la società e per far uscire il cancro da quella certa forma di tabù sociale che ancora lo avvolge. GRAZIE.
E proprio contro il tabù della malattia si batte da vent’anni la Giornata Mondiale contro il Cancro. Ogni anno il 4 febbraio i fari si accendono sulla galassia dei tumori: statistiche, prevenzione, cura.
L'ATAA sfrutta da anni questa ricorrenza per informare la collettività attraverso una conferenza stampa, che fa il punto della situazione su base provinciale e nazionale. Ringrazio quindi tutti i rappresentanti dei media che hanno sempre dedicato spazio e grande attenzione a questo appuntamento.
Anche i Colloqui sul cancro di Brunico si confrontano con il tabù. Quest’anno nell’ambito della loro terza edizione hanno fatto un ulteriore passo avanti, affrontando il tema della morte. I miei ringraziamenti vanno agli organizzatori per il loro impegno e per il coraggio dimostrato nel portare il cancro ed il tema della morte sul palcoscenico.
E infine, un imprevisto. Ho scritto l'editoriale a febbraio, quando il coronavirus era ancora considerato una questione puramente cinese. Ora è diventato brutale realtà anche da noi, e in tutto il mondo. Il mio pensiero va a tutti coloro che ora vivono momenti di paura. A tutti i nostri soci che hanno un sistema immunitario fragile, a tutte le persone anziane. A tutti quelli che combattono o hanno già perso delle persone care. Auguro loro forza e pazienza. Penso a tutti quei medici ed infermieri che negli ospedali lottano in prima linea contro il virus. Oggi (15 marzo) non è prevedibile quanto tutto questo durerà. Non possiamo fare altro che sperare e/o pregare e seguire le istruzioni. #iorestoacasa.
Vostra Ida Schacher, Presidente