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Diritti e doveri dei lavoratori |

Diritti fondamentali sociali e economici radicati nella Costituzione italiana
La Costituzione è la fonte di diritto primaria. Essa riconosce ai cittadini i seguenti diritti fondamentali inviolabili:
La Costituzione definisce il lavoro come la base della società e della democrazia. Tutti i cittadini hanno diritto a lavorare e allo stesso tempo il dovere di contribuire secondo le proprie possibilità e capacità al progresso della società. Questo principio evidenzia che nel nostro stato democratico conta innanzitutto il contributo che ogni singolo cittadino può dare attraverso il proprio lavoro al benessere della collettività.
Il diritto al lavoro è da un lato un obiettivo economico e sociale dello Stato che viene assicurato attraverso buone politiche del lavoro e la copertura sociale, dall’altro esprime il principio che il lavoro – autonomo o dipendente – meriti una tutela particolare essendo la base della vita civile e sociale.
La Costituzione prevede anche la tutela di ogni tipo e forma di lavoro e il compito dello Stato di promuovere la formazione professionale e continua attraverso appositi provvedimenti. La vera attuazione di questi principi si è concretizzata però solo nel corso di diversi decenni attraverso l’allargamento della legislazione sull’occupazione e sul settore sociale e l’attuazione concreta dei diritti costituzionali. Con l’entrata in vigore dello Statuto dei Lavoratori (legge n. 300/1970) sono state emanate le disposizioni per la tutela della libertà e della dignità del lavoratore, della libertà di coalizione e dell’attività sindacale sul posto di lavoro, nonché le norme sul collocamento.
Oltre al diritto generale al lavoro, la nostra Costituzione stabilisce anche quei principi che vengono poi approfonditi da leggi e contratti collettivi con riferimento alle specifiche mansioni. Tra questi figurano ad esempio il principio di un salario equo e sufficiente che permetta a lavoratori e lavoratrici e alle loro famiglie di condurre una vita dignitosa, l’orario di lavoro giornaliero e settimanale regolamentato per legge, il diritto irrinunciabile a un giorno di riposo alla settimana e alle ferie retribuite.
Per impedire il lavoro minorile e la discriminazione della donna, molto diffusi soprattutto ai tempi della rivoluzione industriale, è stata inserita nella Costituzione una tutela specifica per queste due categorie. Il principio “dello stesso salario per lo stesso lavoro” è stato però garantito attraverso una legge specifica solamente venti anni dopo l’entrata in vigore della Costituzione, mentre il principio delle pari opportunità è stato finalmente stabilito nel 2003 in occasione della riforma costituzionale.Altri importanti principi costituzionali sono la tutela dei lavoratori inabili al lavoro in seguito a malattia, invalidità, disoccupazione involontaria o per motivi di età, e il diritto di associarsi in sindacati, il diritto di contrattazione e di agire dei sindacati e delle organizzazioni dei datori di lavoro, il diritto allo sciopero come mezzo di lotta e il diritto ad esprimere liberamente la propria opinione.
In base alla Costituzione tutti i cittadini possono esercitare l’attività economica che corrisponde meglio alle loro capacità e che assicuri loro i mezzi necessari per vivere. La loro attività deve essere però orientata al bene collettivo e in nessun caso limitare la sicurezza, la libertà e la dignità di altre persone.
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