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Diritti e doveri dei lavoratori |

Fonti di diritto del lavoro
Il lavoro è regolamentato da un numero cospicuo di fonti di diritto. Il seguente elenco ne riporta l’ordine gerarchico. Per le fonti di diritto vige la regola generale che le fonti cosiddette subordinate non possono derogare da quelle superiori, a meno che non sia espressamente previsto. Riportiamo una sintesi delle gerarchie delle fonti di diritto:
Costituzione, leggi costituzionali e statuto d’autonomia (che devono corrispondere agli accordi internazionali e alle fonti di diritto UE);
leggi ordinarie e decreti legislativi (emanati dal Governo sulla base di una legge quadro del Parlamento), decreti di legge (o provvedimenti urgenti) del Governo trasformati in legge e leggi emesse dalla Provincia nei limiti delle proprie competenze;
regolamenti;
usi e costumi.
Il diritto del lavoro occupa una posizione particolare all’interno del sistema giuridico italiano perché oltre a essere regolamentato da tutte le fonti di diritto citate, viene disciplinato anche da accordi collettivi (a livello nazionale, regionale e provinciale) e da accordi di diritto privato (contratti di lavoro tra le parti contrattuali), che però non sono vincolanti per tutti i settori e comparti, bensì solo per determinati settori professionali.
Le fonti del diritto del lavoro sono quindi le seguenti:
accordi internazionali e fonti del diritto UE;
Costituzione, leggi costituzionali e statuto d’autonomia;
le leggi statali (ad esempio lo statuto dei lavoratori, le norme sul divieto di licenziamento e sulla parità di genere, norme sulla sicurezza del lavoro e sulla tutela del lavoro minorile) e le leggi provinciali (ad esempio nel campo delle politiche del lavoro, della tutela del lavoro e della gestione del mercato del lavoro);
norme del codice civile (libro V);
i contratti collettivi nazionali del lavoro;
gli accordi integrativi aziendali e territoriali;• i regolamenti;
il contratto di lavoro;
gli usi.
Principio di miglior favore: in generale la fonte di diritto subordinata non può stabilire regole in deroga da una fonte di diritto superiore, a meno che non venga espressamente previsto. Un’altra eccezione è il principio di miglior favore secondo il quale le regolamentazioni contenute nel contratto individuale di lavoro o nei contratti collettivi che non corrispondono alle norme di legge restano valide se comportano un miglior favore per il lavoratore.
ESEMPI di norme tratte da varie fonti di diritto
Costituzione italiana, art. 1: “L‘Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.”
Trattato sul funzionamento dell‘Unione Europea, art. 45: “(1) La libera circolazione dei lavoratori all‘interno dell‘Unione è assicurata.”
Legge provinciale del 27 ottobre 1988, n. 41 - Riorganizzazione dei servizi di tutela dell‘ambiente e del lavoro 1: “Le attribuzioni in materia di sicurezza del lavoro, delle macchine e degli impianti, di cui al D.P.R. 28 marzo 1975, n. 474, e successive modifiche, sono esercitate nel territorio della Provincia secondo le modalità stabilite nella presente legge nel regolamento d‘esecuzione.”
Un uso medievale nel settore edile: Appena completate la costruzione del grezzo e l’armatura del tetto di un edificio, in cantiere si celebra il ‘Firstfest’. Tutti i lavoratori brindano con il committente e con l’architetto. Si tratta di una festa simile a quella del ringraziamento che risale a forme medievali di saldo della prestazione, considerate allora atti giuridici vincolanti.
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