Domande frequenti e le relative risposte

19. Quali sono i reali rischi da vaccinazione?

I vaccini sono tra i farmaci più sicuri che abbiamo a disposizione. Questa potrebbe sembrare una frase fatta, che i medici pronunciano per rassicurare i genitori. In realtà essa esprime una conclusione che si basa sui seguenti dati:
a. i vaccini sono prodotti con tecnologie che ne permettono un’ottimale purificazione;
b. prima di essere messi in commercio, vengono sottoposti a numerosi studi e ricerche per evidenziarne l’efficacia e la massima sicurezza (nessuno dimentica che si tratta di farmaci molto particolari, che vengono somministrati a milioni di bambini sani);
c. gli esami per i vaccini non finiscono mai: anche dopo la loro commercializzazione viene studiata la loro sicurezza e il loro impatto sulla popolazione.
In particolare per quanto riguarda la sicurezza, ogni volta che emerge l’ipotesi relativa ad un effetto collaterale importante, iniziano una serie di studi epidemiologici che hanno lo scopo di verificare la fondatezza dell’ipotesi.
Naturalmente i vaccini, come tutti i farmaci, possono essere accompagnati da effetti collaterali. Nessun vaccino è sicuro al 100%.
A parte le reazioni banali come la febbre o l’irritabilità, sono descritte reazioni estremamente rare, come le reazioni allergiche gravi (shock anafilattico): quest’ultimo compare in genere immediatamente o entro pochi minuti dalla vaccinazione.
È sufficiente, dopo la vaccinazione, rimanere per almeno 15 minuti nella sala d’attesa: il personale dei centri vaccinali è addestrato per far fronte ad emergenze di questo tipo e ha a disposizione le necessarie attrezzature. Possono verificarsi altre rarissime complicazioni: per esempio la diminuzione delle piastrine (piastrinopenia) in seguito alla vaccinazione morbillo, parotite e rosolia è possibile in 1 caso ogni 30.000 vaccinati, ma la sua frequenza è 10 volte maggiore dopo la malattia naturale.
Altre rare complicazioni sono le convulsioni febbrili o l’episodio ipotonico-iporesponsivo (evento caratterizzato da diminuzione dello stato di vigilanza o perdita di coscienza accompagnata da pallore e riduzione del tono muscolare, ad insorgenza improvvisa entro le 48 ore dalla vaccinazione, della durata generalmente da 1 a 30 minuti), osservati in particolare dopo la somministrazione dei vaccini contro la pertosse. I bambini che hanno avuto un episodio ipotonico-iporesponsivo dopo vaccinazione, seguiti nel tempo, non hanno manifestato conseguenze negative sul lungo termine (Baraff 1988).
È tuttavia necessario confrontare questi rischi con i rischi derivanti dalle malattie: per esempio sia il morbillo che la pertosse sono causa di convulsioni con una frequenza enormemente superiore a quella dei vaccini. In più, la pertosse e il morbillo possono causare danni neurologici gravi e permanenti.

Domande frequenti e le relative risposte

20. Ho scelto di curare mio figlio con l’omeopatia: perché dovrei sottoporlo alle vaccinazioni?

Le medicine alternative, inclusa l’omeopatia, non sono incompatibili con la medicina cosiddetta “convenzionale”. L’Associazione Britannica di Omeopatia (British Homeopathic Association) e la Facoltà di Omeopatia (Faculty of Homoeopathy), con sede a Londra, sono due autorevoli istituzioni, collegate tra loro, che riuniscono i cultori di questa materia, oltre ad occuparsi di formazione e attività scientifiche in campo omeopatico.
Nel sito internet della British Homoeopathic Association (Associazione Omeopatica Britannica) è riportata la posizione ufficiale dell’Associazione. Il documento è stato redatto da esperti della Facoltà di Omeopatia. Il testo originale è disponibile sul sito della British Homoeopathic Association tramite il seguente link: www.britishhomeopathic.org/media-centre/position_statementsimmunisation
Di seguito, in corsivo, la traduzione:
Laddove non esiste una controindicazione medica, la vaccinazione deve essere effettuata in modo normale utilizzando i vaccini convenzionali testati e approvati. Se esiste una controindicazione medica e/o un paziente rimarrà altrimenti non protetto contro una specifica malattia infettiva, può essere opportuno considerare l’uso del preparato omeoprofilattico pertinente applicabile a tale malattia.