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Meglio del caffè con dolce

Corso di cucina “mangiare sano” con Annemarie Markt:
dall’insalata al dulcis in fundo

Tutti sono capaci di cucinare, ma cucinare sano è un’arte che va imparata. In Val Venosta otto donne e due uomini hanno partecipato a un corso di cucina organizzato dal comprensorio di Lasa/Alliz per i propri soci. Il tutto sotto la guida di Annemarie Markt.
Al primo impatto poteva sembrare un teatrino di marionette. Una finestra in una parete tra due stanze con davanti due file di sedie per gli spettatori. Soltanto che nella finestra non c’erano Arlecchino, Pulcinella e Colombina, ma Annemarie Markt che, con l’aiuto di Rebekka Wallnöfer, cucinava e spiegava le pietanze sotto gli occhi degli spettatori. Nella piccola cucina della caserma dei Vigili del fuoco di Alliz sedevano altri quattro spettatori, di cui due erano uomini: Bernard e Otto. Entrambi hanno dichiarato di partecipare al corso per poter poi raccontare tutto alle mogli e portare a casa le ricette. Ma non hanno (ancora) voluto mettersi ai fornelli.

Mescolare l’insalata con le mani, così è più buona. Preparare il condimento per tutta la settimana, aggiungendo un po’ d’acqua al momento di condire l’insalata, utilizzare grassi vegetali (margarina) al posto del burro. Ravvivare la crema di verdure con un po’ di rafano grattugiato, panna acida o yoghurt. La cuoca di professione ha dato tutta una serie di consigli di questo tipo al suo pubblico, mentre creava e decorava con maestria i suoi piatti.

Tre tipi di insalata, tre creme di verdura, tre primi (pasta, risotto e tortino di verdure), due secondi di carne (bianca!) e uno di pesce e per finire tre dessert. Molta insalata e verdura, poca panna, poco burro, niente carne rossa: questi sono i pilastri della cucina di Annemarie Markt. Impossibile accorgersi che è già in pensione da alcuni anni. In passato ha lavorato per diversi anni alla Algunder Weinstube di Merano, ma dopo il terzo figlio – tra una cosa e l’altra è riuscita a fare anche questo- si è trasferita con la famiglia a Lasa e ha lavorato in diversi locali di Silandro.

La sua cucina si basa su ingredienti freschi, si prepara in fretta ed è molto semplice. Di questo hanno potuto convincersi tutti i partecipanti al corso. Una volta terminato un piatto, si passava infatti all’assaggio. Anche se erano le quattro di pomeriggio. Meglio del caffè con dolce ha potuto constatare Maria!

Insalata del corridore con noci, kiwi e mela; insalata di malga con uovo, pane di segale arrostito, oppure speck e insalata al Roquefort con le pere. “Conoscete il Roquefort?” chiede Annemarie e racconta l’aneddoto di come è nato questo formaggio francese simile al gorgonzola.


I partecipanti al corso con la cuoca Annemarie MarktI partecipanti al corso con la cuoca Annemarie Markt

Le donne presenti si sono iscritte tutte per un motivo simile. Innanzitutto la curiosità di capire se a casa facevano le cose giuste, oppure la ricerca di idee nuove e il piacere di stare in compagnia. Annie: “Volevo vedere se cucino in modo corretto. Cucino molto con i prodotti del nostro orto e del nostro campo. Come carne mangiamo soprattutto selvaggina, visto che mio marito è cacciatore.” La sua amica Paula voleva semplicemente provare qualcosa di nuovo. Irene invece vuole fare del bene a se stessa. Filomena, una ex infermiera, ha portato anche la sua amica Helene. Filomena vive da sola e vuole cambiare totalmente la sua alimentazione in modo sano. Già da mesi per colazione non mangia più il pane, ma solo frutta con della marmellata di albicocche. Ma anche per lei conta il fattore dello stare in compagnia. “Partecipo a tutte le iniziative dell’Assistenza Tumori”, dice, “nuoto, pellegrinaggi, terapia del movimento.” E, oltre a questo, trova anche il tempo per il ballo per anziani, per suonare l’organo e cantare nel coro.
Bernhard non è venuto solo perché la moglie lavora e per poi raccontarle tutto, ma funge anche da autista. “Il nostro uomo tuttofare” lo definisce Rebekka. Se c’è bisogno, lui è sempre pronto a intervenire. Tra i partecipanti c’è anche la ex presidente del circondario della val Venosta, Sigrid Bauer, che segue con grande interesse le spiegazioni di Annemarie Markt. “Qualcosa di nuovo non fa mai male”, dice. Anche se dubita molto che i suoi uomini si facciano convincere facilmente dalla cucina sana. In una famiglia di macellai non è certo un’impresa facile. Ma tentar non nuoce!

Ogni volta che una ricetta è finita, Annemarie invita i suoi “alunni” a tavola. Le porzioni sono piccole, in modo che ognuno possa assaggiare tutto. Le insalate, a parte quella al roquefort, vengono servite in bicchieri da acqua, le minestre in tazzine da caffè. Anche i primi, i secondi e i dessert vengono serviti in piccole porzioni: in fondo gli apprendisti cuochi devono poter assaggiare tutto. Nel corso del pomeriggio si aggiunge anche l’allievo più giovane di tutti: Elia, il nipote di Anni. E anche la presidente del circondario Val Venosta, Helga Wielander, alla fine ce la fa ad arrivare giusto in tempo per i primi piatti… e che buono può essere il cibo cucinato in modo sano!

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Primule per la ricerca

Da 16 anni le donne SVP raccolgono fondi
vendendo primule nel mese di marzo

Sono segni di primavera e segni di speranza, le primule che le donne SVP vendono da sedici anni ogni mese di marzo per raccogliere fondi da dedicare alla ricerca oncologica. Tra il 28 febbraio e il 20 marzo sono state allestite 154 bancarelle colorate di primavera.
Il ricavo va alla ricerca e in particolare al progetto che la microbiologa altoatesina, dott. Petra Obexer prosegue già da diversi anni con il suo gruppo all’Istituto di Ricerca sul Cancro del Tirolo a Innsbruck.

“Ogni anno in Alto Adige s’ammalano di tumore tremila persone tra donne, uomini e bambini. Bisogna assolutamente investire nella ricerca, in nuovi metodi di cura e nella prevenzione. E noi e donne vogliamo dare il nostro contributo!“, sottolinea la referente delle Donne SVP, l'onorevole Renate Gebhard.

La vendita delle primule nel mese di marzo, storicamente mese delle donne, è stata iniziata nel 2000 dall’allora referente delle Donne SVP e oggi assessora alla salute, Martha Stocker. Fino al 2015, grazie a questa iniziativa, sono stati raccolti 430.182,17 euro, finiti tutti nella ricerca.