Attuale

Matrimonio ad alta quota

Lucia Recchia, madrina del Fondo per figli di genitori malati di tumore, siè sposata

I neosposi con Karl e Renate JöchlerI neosposi con Karl e Renate Jöchler

Niente di strano se un’ex sciatrice della squadra nazionale sceglie una chiesetta a 2000 metri di quota per sposarsi. E infatti, Lucia Recchia e Christoph Wieser si sono scambiati gli anelli in Alta Badia nella chiesetta di Santa Croce a San Leonardo.
Lo scorso 13 luglio, sposi e ospiti hanno dovuto prendere ben due seggiovie per arrivare a destinazione. Un tempo magnifico e un panorama mozzafiato hanno fatto da cornice all’aperitivo che ha seguito la cerimonia.
Lucia Recchia, la madrina del Fondo per figli di genitori malati di tumore istituto dall’Assistenza Tumori, è stata accompagnata all’altare dal suo allenatore, Hansjörg Planckensteiner. Ad attenderla il suo promesso sposo, il giornalista sportivo della RAI Christoph Wieser.
Galeotta è stata infatti un’intervista di Christoph a Lucia, due anni fa in Val Senales. Dopo la cerimonia tutto il gruppo, i neosposi, la famiglia e gli amici sono di nuovo scesi a valle per recarsi nei pressi di Riscone a mangiare, festeggiare e ballare fino a nottefonda. Lucia e il marito almeno per una volta non di corsa ma a passo d’uomo, dentro una macchina d’epoca.
All’inizio della scorsa stagione invernale, dopo una gara in Canada, Lucia Recchia ha lasciato il Circo Bianco e la carriera da professionista. Gareggiava nel gruppo delle Fiamme Gialle e adesso lavora a Bressanone per la Guardia di Finanza. In questo momento si sta inoltre preparando all’esame di maestra da sci. Auguri e felicità per il futuro insieme!

Attuale

Un’esercito celeste

Incontri all’insegna di un sereno Natale a Merano – Lavoretti e biscotti

Quando il Natale si avvicina, i giorni si accorciano e fuori fa freddo, ci si prende finalmente il tempo per fare cose che di solito non si riescono mai a fare. Con questo spirito, a Merano, a partire da ottobre, i soci dell’Assistenza Tumori si sono incontrati per stare insieme facendo dei lavoretti o cucinando dei biscotti o anche semplicemente per chiacchierare.


L’idea di realizzare un angelo fatto con un pezzo di legna da ardere, una palla di polistirolo e altre decorazioni, è stata di Annalisa. Il materiale necessario è stato portato un po’ da tutte. Legno, lana, capelli d’angelo, stelle ritagliate nella cera d’api, fette di arancia secca, laminedorate e argentate, gesso e palline di polistirolo più e meno grandi per le teste. Questi gli “ingredienti” per la costruzione di un'esercito celeste, cioè di una serie di angeli. Ognuno diverso dell'altro.
“Ti assomiglia“, scherza Oskar Asam, il presidente del circondario, quando vede l’angelo di Sigrun Abart, la segretaria dell’Assistenza Tumori che ogni mercoledì pomeriggio lascia la scrivania e il telefono per partecipare a questa attività. Oskar invece si limita a osservare. Almeno così dice. Ma è comunque sempre presente, gira da una all’altra delle sue signore. E quando qualcuna si trova in difficoltà è pronto ad aiutare. Se necessario anche con chiodi e martello.
Sono in sette, le socie che si danno appuntamento ogni mercoledì pomeriggio: la vice presidente Roberta, la segretaria Sigrun, e poi Marianne, Maria, Annalisa, Hilde, la moglie di Oskar e Friederika, detta Fritzi. Fritzi ha portato del tè roibos e delle paste. L’11 novembre ha festeggiato i suoi 55 anni e ha voluto brindare ancora una volta.
Per piantare i chiodi più grossi nel legno le donne vanno sul balcone della cucina. Così non disturbano nessuno. Oskar invece sta in cucina e prepara degli aperitivi Ugo alle sue donne per brindare con le bollicine.
Sul davanzale della stanza grande della sede di Merano aspetta già la raffigurazione di una Sacra Famiglia, iniziata da Roberta il mercoledì precedente. Manca solo il foulard blu attorno alla testa di Maria e poi è pronto tutto. Marianne deve togliere le ali al suo angelo, perché le ha montate alla rovescia. L’angeloha dei capelli riccioli fatti di lamina dorata e argentata e poi arrotolati a mo’ di bigodini su una biro. Maria invece ricopre con tanta pazienza le ali del suo angelo con bende di gesso (o meglio i suoi perché ne ha fatti due e uno è andato in regalo a me. Mille grazie ancora, n. d. r.). Hildeinvece ha messo uno spiritoso berretto di lana grigia sulla testa del suo angelo; mentre Sigrun ha prodotto in serie codini biondi di lino e ha aiutato Roberta a intrecciare dei grossi fili di lana marrone, rossa, verde e arancione. Ogni angelo è diverso e in un certo senso, sì, ognuno assomigliaun po‘ alla sua creatrice!
L’atmosfera è allegra. In sottosfondo si sente il suono della tromba di Walter Messner Windschnur. Qualcuno ha avuto la splendida idea di mettere sul giradischi questo cd. Le donne lavorano in modo concentrato senza dimenticarsi di raccontarsela.
Il pomeriggio vola e alla fine la sede dell‘Assistenza Tumori è popolata da un esercito celeste. E la prossima settimana si incontrano tutte di nuovo per fare dei biscotti.
Buon Avvento!