Tema

Vivere sani, prevenire il cancro

La conferenza stampa dell’Assistenza Tumori per la giornata mondiale del cancro
Il 50% degli uomini e il 44% delle donne si ammalano nel corso della loro vita di tumori, così dicono le statistiche. È possibile però a evitare questo destino! Grazie ad uno stile di vita responsabile ognuno può contribuire a minimizzare il suo rischio personale di ammalarsi di tumore. Durante la conferenza stampa dell’Assistenza Tumori, organizzata in concomitanza della giornata mondiale contro il cancro a febbraio, quattro medici esperti hanno parlato delle strategie per ridurre il rischio personale di ammalarsi e hanno presentato i dati attuali riguardo alle malattie tumorali in Alto Adige.
Ogni giorno le cellule del nostro corpo si dividono. Questo implica il rischio che il materiale genetico venga danneggiato, inducendo a sua volta la formazione di cellule tumorali. Ma la formazione di un tumore è dovuta a una predisposizione genetica, o dipende dal caso e dal proprio stile di vita? Tutti e tre questi fattori svolgono un ruolo importante. Oggi però sappiamo che in alcune forme neoplastiche il rischio di ammalarsi è fortemente determinato dal proprio stile di vita. Se si evitano alimenti e comportamenti che oggi sappiamo essere cancerogeni, siamo in grado di contribuire a minimizzare la probabilità di ammalarci di cancro. ”Avere uno stile di vita sano non significa solo rinunciare a qualcosa, ma significa soprattutto prendersi cura di se stessi in maniera ragionevole e accurata,” sottolinea Ida Schacher, presidente dell’ATAA. “La salute è il nostro bene più prezioso e dovrebbe essere un piacere contribuire a salvaguardarlo. Fare sport assieme agli amici piuttosto che guardare la televisione. Baciarsi senza il sapore di fumo, prendere il sole senza scottarsi e festeggiare senza sentirsi male il giorno dopo per l’eccessivo consumo di alcol!”

Fattori di rischio e programmi di screening in Alto Adige.
„Studi scientifici dimostrano che singoli tumori possono essere attribuiti a diversi fattori di rischio “, spiega il dr. Guido Mazzoleni, primario dell’anatomia patologica e istologia presso l’ospedale di Bolzano. Così per esempio il fumo, il sovrappeso, il poco movimento, il consumo di alcol o alcuni effetti ambientali, comportano un rischio tumorale più elevato. Uno stile di vita sano, nonché la partecipazione ai programmi di screening rappresentano un metodo efficace per prevenire o almeno diagnosticare precocemente alcune malattie neoplastiche. Attualmente in Alto Adige vengono proposti tre programmi di screening: il pap-test per la diagnosi precoce del tumore alla cervice, effettuato dal 30,7 % delle donne invitate, la mammografia con una partecipazione del 49,7% e l’esame del sangue occulto nelle feci per la diagnosi precoce del tumore al colon con una partecipazione del 39,3%.

Frequenza e tipi di tumore in Alto Adige.
In Alto Adige in un anno si ammalano di cancro 2.833 persone, di cui 1.546 appartengono al sesso maschile e 1.287 a quello femminile (periodo 2008-2012).
Nella popolazione maschile il cancro alla prostata è il più frequente, seguito dal tumore al colon retto e ai polmoni. Le donne si ammalano soprattutto di tumore al seno, seguito da cancro al colon retto e poi quello ai polmoni. In media in un anno 1.357 altoatesini muoiono a causa di una malattia tumorale (periodo 2009-2013), di cui 745 uomini e 612 donne. I tumori più letali sono il tumore ai polmoni nei maschi e quello al seno per le donne.
La notizia positiva è che negli ultimi anni l’incidenza (la probabilità di ammalarsi di cancro) è diminuita, soprattutto nella popolazione maschile. Fra le altre cose questo si può ricondurre a una modifica dello stile di vita, in particolare per quanto riguarda il fumo. Sono stati segnalati anche cambiamenti nel tasso di mortalità: la popolazione maschile ha avuto una diminuzione dei decessi, dato invariato in quella femminile. Oltre ai programmi di screening, mirati ad una diagnosi precoce dei tumori, per il tumore della cervice esiste anche un programma di prevenzione: il vaccino contro il papilloma-virus.

Sole, ma solo con protezione.
L’incidenza dei tumori della pelle è in aumento. Essi si possono suddividere in tre tipi, il melanoma, il carcinoma cutaneo spinocellulare e il basalioma. Il melanoma è il tumore maligno della pelle più pericoloso; i raggi ultravioletti e bagni di sole senza protezione aumentano notevolmente il rischio di melanoma. L’Alto Adige segna il numero di ammalati di melanoma più alto in Europa. „Tra cinque – dieci anni il melanoma si troverà al quarto posto dei tumori con metastasi nella popolazione di carnagione chiara.
Una simile incidenza del melanoma si può riscontrare anche localmente in Alto Adige e nel Tirolo del Nord “, spiega il professor dr. Klaus Eisendle, primario di dermatologia presso l’ospedale di Bolzano. Questo reparto esegue ca. 5.000 escissioni in anestesia locale all’anno: la metà di queste con esito maligno e le restanti vengono rimosse per sospetto di malignità.
Di sette casi sospetti, uno risulta essere melanoma. Programmi di screening per tutta la popolazione sarebbero un metodo efficace di diagnosi precoce. Però ognuno di noi può contribuire a ridurre il rischio melanoma: farsi le lampade è molto nocivo per la nostra pelle, una protezione solare coerente riduce il rischio soprattutto nei bambini.
”Un utilizzo intelligente dell’esposizione solare è consigliabile: giocare e fare sport all’aperto va bene, ma stare a lungo a pelle scoperta sotto il sole, non va bene” sottolinea Eisendle. Un’adeguata protezione solare inoltre è anche un ottimo rimedio anti-invecchiamento.

Come un’alimentazione adeguata riduce il rischio tumore.
„Il 30 - 40% delle malattie tumorali si può ricondurre a cattive abitudini alimentari" , spiega il dr. Michael Kob del servizio dietetica e nutrizione clinica dell’ospedale di Bolzano. L’obesità è un fattore di rischio per almeno 13 tipi di tumore. Il rischio di ammalarsi di tumore al colon aumenta con un elevato consumo di grassi, di alcol e un’elevata assunzione di sostanze che si generano nelle carni grigliate e affumicate.
Il consumo di carne e la frequenza di tumore al colon ad essa correlata è scientificamente provato. ”Un’alimentazione equilibrata e la combinazione di determinati alimenti può contribuire a rafforzare le proprie difese, stimolare il processo di guarigione e sollevare il generale benessere”, sottolinea il dietologo. Un’alimentazione sana, festeggiare senza abuso di alcol ed controllare il proprio peso corporeo sono tre fattori che riescono a minimizzare il rischio ore.

Il movimento è indispensabile per star bene anche durante la terapia
Fondamentale per il nostro benessere è praticare regolare attività fisica. "Numerosi studi scientifici dimostrano che le persone che praticano regolarmente sport e/o fanno regolare attività fisica, manifestano malattie tumorali fino al 30% in meno rispetto alla popolazione inattiva e sedentaria “, spiega il dr. Stefan Resnyak, primario del servizio provinciale di medicina dello sport.
Per la persona sana viene raccomandata un’attività fisica di 150 min. alla settimana ad intensità moderata oppure 75 min. alla settimana ad intensità intensa. Inoltre si raccomanda due volte alla settimana l’allenamento di forza che coinvolga i grandi gruppi muscolari. Se non fosse possibile, ricordate: ogni attività fisica anche minima è meglio di nessuna attività – e anche per chi non ha ancora mai praticato sport – non è mai troppo tardi per iniziare. L’attività fisica praticata regolarmente riesce a contrastare tanti effetti negativi e collaterali della malattia e della terapia ed ha inoltre un effetto positivo anche sulla prognosi.
L’attività fisica prima, durante e dopo un trattamento oncologico è sicura. “Questo non implica però che l’allenamento non abbia mai effetti negativi e che non possa essere applicato alla pari delle persone sane. Bisogna ridurre al minimo il rischio di incidenti e reazioni avverse. Ci vuole una programmazione dettagliata e una consulenza specialistica da parte del medico curante ed eventualmente di altri specialisti”, ribadisce il dr. Resnyak.
È da tener conto inoltre che lo stato fisico di una persona è soggetto a grandi cambiamenti e variazioni sia in base al tipo di tumore che al tipo di trattamento oncologico, tanto da richiedere regolari controlli medici per un’ottimale prescrizione personalizzata sia del tipo di movimento che dell’intensità e della durata delle singole sedute, tutto ciò per ottenere il miglior risultato terapeutico .
A parte alcune controindicazioni la terapia del movimento dopo l’intervento chirurgico, e/o la terapia adiuvante, l’attività fisica dovrebbe essere iniziata appena possibile.
È importante essere seguiti con un programma di movimento individualmente predisposto (p.es. in gruppi AFA-attività fisica adattata).

Conoscere il proprio corpo


Conoscere il proprio corpo fa parte della prevenzione. Chi vive in simbiosi con il suo fisico riesce a captare dei piccoli segnali che potrebbero indicare una malattia in uno stadio precoce. Perdita di peso e stanchezza sono sintomi di uno stato già avanzato.

1. Linfonodi gonfi: Di solito un effetto collaterale e innocuo di un’infezione. Se persiste più di 15 giorni bisogna contattare il medico. Potrebbe essere un indizio per un tumore ai linfonodi.
2. Sanguinamenti sospetti: Sangue nelle feci o nelle urina (indizio di un tumore al colon o alla vescica), sanguinamenti dalla vagina dopo la menopausa (tumore dell’apparato genitale femminile, p. es. all’utero o alla cervice uterina).
3. Uscita di liquido da pene (tumore alla prostata) o dal seno (carcinoma mammaria).
4. Cambiamenti nell’aspetto di pelle del seno o del capezzolo (carcinoma mammaria).
5. Ferite che non guariscono (tumore alla pelle).6. Nei che cambiano aspetto o colore, si gonfiano, crescono, diventano irregolari o iniziano a sanguinare. Ognuno di questi sintomi può essere l’indizio di un tumore alla pelle.
7. Problemi di deglutazione (tumore alla laringe o all’esofago)
8. Persistente raucedine (tumore alla laringe)9. Cambiamenti di voce (tumore alla laringe)
10. Cambiamenti persistenti della digestione e delle feci, frequenti diarree o frequente stitichezza (tumore al colon).
11. Frequenti e insoliti mal di testa (tumore al cervello)
12. Disturbi neurologici (tumore al cervello)
Due domande al …
… ddr. Klaus Eisendle


Chance: Un europeo su cinque si ammalerà di tumore alla pelle, e in Alto Adige addirittura uno su quattro. Perché?
Dr. Klaus Eisendle: Gli altoatesini vivono in un bellissimo ambiente naturale e montanaro e sono un popolo “out-door“. Vanno sempre in montagna, praticano tanti sport all‘aria aperta, camminano… Senza un’adeguata protezione solare – almeno 30, meglio 50 - e senza l’abbigliamento adeguato, maniche lunghe, cappellino e occhiali da sole questo è molto pericoloso, ancora di più in montagna, dove l’irradiazione è ancora più forte. Ogni scottatura con bollicine aumenta il rischio di ammalarsi di tumore alla pelle. Ma c’è anche un’altra ragione: siamo una delle regioni in Europa con l’aspettativa di vita più alta. I danni alla pelle si sommano e più vecchi siamo più alto è il rischio di sviluppare un tumore maligno della pelle. Il cosiddetto cancro nero, il melanoma è spesso letale. Ma non dimentichiamo i lati positivi del sole. La luce del sole produce serotonina, l’ormone della felicità, il sole lenisce gli eczemi e favorisce la produzione della vitamina D. Quindi stare al sole fa anche bene, ma sempre con protezione e mai tra le ore 11 e 15.
Chance: Non è ancora previsto uno screening per il tumore della pelle…
Dr. Klaus Eisendle: No, purtroppo no. E quindi è molto importante osservare attentamente la propria pelle per poter notare dei mutamenti e farli vedere al medico. È raccomandabile, a partire dai 40 anni, prenotare ogni due anni una visita di controllo dal dermatologo per far controllare la pelle e i nei. La fascia d’età più a rischio sono i 35 -40enni, che spesso da piccoli passavano tanto tempo scoperti in piscina o in spiaggia.
… dr. Guido Mazzoleni


Chance: L’Alto Adige ha la fama di essere molto all’avanguardia per quanto riguarda la terapia tumorale. In quanto alla prevenzione invece sembra essere indietro. Meno di un terzo delle donne invitate fanno il pap-test e appena la metà fa la mammografia, e anche il test del sangue occulto lo fanno solo il 39% degli aventi diritto. Come se lo spiega?
Dr. Guido Mazzoleni: Per il sangue occulto ha ragione, invece bisogna correggere un po‘ i numeri delle donne che fanno il pap-test e la mammografia. Perché quei numeri non tengono conto di tutte le donne che fanno questi accertamenti privatamente. Comunque sia: finché non raggiungiamo il 100% di copertura dobbiamo continuare a pubblicizzare la prevenzione.
Chance: Ci sono altri screening che però non vengono pagati, o solo parzialmente, dall’Azienda Sanitaria…
Dr. Guido Mazzoleni: Giusto. Per le ragazze di 12 anni è previsto il vaccino contro il papilloma-virus che è la causa principale del tumore al collo dell’utero ma anche di tutta una serie di altri tumori. I ragazzi e gli uomini fino all’età di 26 anni possono vaccinarsi a spese loro. Questo vaccino protegge le donne soprattutto dal tumore al collo dell’utero e i maschi dal tumore al distretto capo-collo, all’ano e al pene. E soprattutto a chi ha casi di tumore al colon in famiglia, consiglio a prenotare una colonscopia ogni cinque anni.
… dr. Michael Kob


Chance: Nella prevenzione dei tumori non conta solo quanto mangiamo ma soprattutto anche come e cosa mangiamo?
Dr. Michael Kob: Giusto! Il sovrappeso fa male perché scombina il metabolismo e l’equilibrio ormonale e gli ormoni hanno un ruolo importante nella formazione dei tumori. Un surplus di insulina per esempio porta ad una crescita sregolata delle cellule. Chi mangia troppa carne, e soprattutto troppa carne rossa e carni trasformate come salumi o speck è a rischio di tumore. Lo stesso vale per l’assunzione di alimenti non freschi, mal conservati o andati male. Il nostro menu dovrebbe consistere di tanta verdura, anche cruda, insalata, frutta fresca, legumi, frutta secca, pochi zuccheri e pochi grassi.
Chance: Come si calcola il peso giusto?
Dr. Michael Kob: Il cosiddetto body mass index (BMI) indica il peso corretto in correlazione all’altezza. Si divide il peso in kg per il quadrato dell’altezza in metri. Per esempio: 69 kg diviso per 1,70 m per 1,70 = 23,8. Il peso normale è tra i valori di 18,5 a 24,9. Si parla di sovrappeso sopra 25 e di obesità sopra 30.
… dr. Stefan Resnyak


Chance: Per prevenire il cancro non bisogna essere un atleta da competizione.
Dr. Stefan Resnyak: Assolutamente no. Ma ognuno può contribuire a non ammalarsi muovendosi, possibilmente ogni giorno per almeno venti minuti. Lo stesso vale del resto anche per patologie come diabete, Alzheimer, malattie cardiovascolari, osteoporosi ecc. È una prevenzione sicura e a costo zero. L’attività fisica non è solo fare sport. Ognuno, ad ogni età, può camminare, fare le scale, andare in bici, fare Qi Gong, ballare, correre, nuotare… E soprattutto: non è mai troppo tardi per cominciare!


Chance: Il movimento non aiuta solo a prevenire?
Dr. Stefan Resnyak: No, infatti, aiuta anche a prevenire la recidiva, influisce in modo positivo sulla terapia, ne riduce gli effetti collaterali ed è un ottimo rimedio contro la sindrome da affaticamento. Si dice che il movimento quotidiano aumenti la possibilità di guarigione del 40%. Bisogna cominciare appena possibile dopo un intervento chirurgico e ovviamente sotto controllo medico. La cosa migliore è cercarsi un gruppo per praticare il movimento in compagnia e motivarsi reciprocamente.

Commento

Cari lettrici, cari lettori,

Nicole Dominique Steiner
quando ho programmato questa edizione della Chance avevo previsto tutta una serie di articoli sulla ricerca e sulle nuove terapie. La biopsia liquida, la sensazionale ricerca di un gruppo di studio dell’università di Trento che ha scoperto una proteina capace di cambiare il patrimonio genetico delle cellule, l’EvoCas9. Ma poi ho cambiato tutto. L’Assistenza Tumori ha votati i nuovi direttivi, e mi è sembrato importante dare la parola ai presidenti uscenti e (ri)confermati. Ognuno di loro infatti si mette a disposizione in modo del tutto gratuito, ognuno di loro regala tempo ed energie all’associazione e ai malati. E poi ho partecipato al primo “Colloquio sul Tumore” a Brunico, il 3 febbraio.
Un oncologo e un avvocato, il dr. Christoph Leitner e Andreas Leiter hanno invitato assieme all'Assitenza Tumori e a mamazone degli specialisti all’UFO a Brunico. Medici che vivono in modo empatico con i loro pazienti. Ma non solo: hanno anche voluto dare la parola a due pazienti. L’alpinista e giornalista Walther Lücker, 68 anni e Zerina Pilav, ragazza 22enne. I due sono stati intervistati con grande sensibilità dalla giornalista Verena Duregger. Un’incredibile testimonianza di coraggio, di speranza, di determinazione e di forza umana: accettare e affrontare il proprio destino senza rammarico volendo essere da esempio e incoraggiare chi sarà obbligato a condividere la stessa storia. Tanto di cappello! La cosa che forse mi ha sorpreso di più è stata la grande partecipazione a questo evento. Sabato pomeriggio, dalle 13.30 alle 19, una giornata d’inverno meravigliosa – eppure la sala era gremita di persone. Tanti (ex)malati, ma anche tante persone interessate al tema. Una dimostrazione di quanto questo tema sia scottante. Il cancro, direttamente o indirettamente, riguarda tutti. Ma il cancro non è più un tabù. E una cosa è sicura: per il secondo “Colloquio sul Tumore”, 2019, servirà una sala più grande!
I miei più sinceri complimenti agli ideatori della giornata, il dr. Christoph Leitner e Harald Leiter e a tutti i medici che hanno partecipato: il dr. Hannes Nösslinger del servizio per dietologia all’ospedale di Merano, il dr. Günther Sitzmann, primario della chirurgia all’ospedale di Brunico, il dr. Martin Maffei, direttore del servizio di radioterapia, il dr. Martin Steinkasserer, primario della ginecologia all’ospedale di Brunico e il dr. Anton Huber, onco-psicologo all’ospedale di Brunico.




Vostra Nicole Dominique Steiner