Attuale

Run for Life

Il 2 settembre è partita la prima corsa di beneficenza di Egna - 600 partecipanti
Senza tutte queste nuvole grigie il pink delle magliette non avrebbe mai potuto risplendere così tanto! La forte pioggia della prima mattina ha spaventato alcuni atleti e così alla partenza non erano i mille preventivati, ma poco più di 600 persone. Seicento autentici appassionati che aspettavano il classico “pronti, attenti, via”. Persone di tutte le età, con una gran voglia di correre, camminare o andare in bici.
Gli organizzatori si erano posti due obiettivi: doveva essere una bellissima festa per le famiglie e bisognava raccolgliere dei fondi per l’Assistenza Tumori e per il nuovo servizio palliativo per bambini malati, iniziato dai Lions di Egna. Infatti il ricavato è stao divisio in due, a ciascuno sono andati 2.850 Euro.
Gli adulti hanno percorso tre km, i bambini 800 m e i ciclisti, grandi e piccoli, 5 km. Non contava il tempo percorso ma il fatto di partecipare e di divertirsi.
Al microfono l’instancabile Norbert Bertagnoll, vicino all’Assistenza Tumori Oltradige Bassa Atesina da più di trent’anni. L’organizzatore della corsa Fit for business, che è già arrivata alla sua 17a edizione lo scorso 1° settembre, Alfred Monsorno, ha sviluppato assieme alla presidente del circondario, Maria Angela Berlanda Poles, l’idea di una versione più piccola e dedicata alla beneficenza il giorno dopo la gara ufficiale, e questo per poter sfruttare tutte le infrastrutture. Anche Run for life si ripeterà d’ora in poi ogni anno.
Alla partenza un mare di pink, magliette e palloncini con il logo dell’ATAA. Hanno partecipato grandi e piccoli, famiglie, amici, simpatizzanti, atleti e non atleti e anche personaggi pubblici come per esempio il sindaco di Egna e i colleghi dei comuni limitrofi: Montagna, Monika Delvai; Branzolo, Alex Bertinazzo; Salorno, Roland Lazzeri e Ora, Roland Pichler, per citarne solo alcuni. Il sindaco di Merano, Paul Rösch è arrivato addirittura in mountain-bike e poi ha partecipato alla corsa. Anche la presidente provinciale dell’ATAA Ida Schacher voleva partecipare alla corsa ma a causa del traffico in autostrada è arrivata solo in tempo per salutare i primi partecipanti che avevano raggiunto il traguardo.
Chi aveva perso il sorriso a causa del brutto tempo lo ha rapidamente ritrovato grazie agli scherzi di Norbert Bertagnoll. Il pubblico ha incoraggiato tutti e applaudito ogni partecipante come se fosse il vincitore madri e padri che tenevano per mano la prole, se non addirittura caricata sulle spalle o nel passeggino; maratoneti e persone comuni che hanno partecipato per la prima volta ad una corsa nel segno della solidarietà. Tutti insieme per la buona causa. Anche i vincitori della corsa Fit for business del giorno prima si sono fatti trovare pronti alla partenza.
Alfred Monsorno, Beatrix Aigner, (Lions) Maria Angela Berlanda, Ida Schacher e Inge Girardi (com. org.)
E dopo la corsa tutti hanno potuto ristorarsi alle bancarelle nel centro di Egna. Tanti sponsor hanno contribuito a fare della corsa una vera e propria festa popolare. E l’anno prossimo ci si rivede, con o senza sole!
Mini Pink Parade a Bolzano
Erano trecento i partecipanti della seconda Mini Pink Parade che si è svolta invece a Bolzano il 10 ottobre. Tre km di corsa o camminando, partenza al Museion, e poi per piazza Domenicani, piazza Walther, i Portici, ponte Talvera per arrivare di nuovo al Museion. Pink Parade è la corsa di beneficenza che ha come obiettivo quello di porre le donne con tumore al seno e le loro problematiche al centro dell’interesse pubblico. Anche qui il rosa è stato scelto come colore della solidarietà e della speranza. Organizzatrice è stata Roberta Cirimbelli, che ha portato l’idea dal suo viaggio di nozze a New York, due anni fa, e ha fondato l’associazione „Togethere“.Tra i partecipanti anche „Le scapigliate“, gruppo di amiche che si sono conosciute nella sala d’attesa dell’oncologia e che portano avanti dei progetti per combattere il tabù che ancora vige sul tumore al seno, e in genere su tutte le malattie oncologiche, e per comunicare che una diagnosi di tumore al seno non è una fine ma l’inizio di una nuova coscienza.

Attuale

Una giornata per noi

Ultimo convegno a porte chiuse del consiglio dell’ATAA prima delle votazioni
“La comunicazione in situazioni di conflitto”, questo è stato il focus del terzo convegno a porte chiuse del consiglio dell’Assistenza Tumori Alto Adige uscente “firmato” dalla coach Luise Vieider.
Luise Vieider
Si vedeva che era già il terzo incontro e che i consiglieri dei circondari erano ormai abituati al modo di lavorare di Luise Vieider dell’agenzia di consulenza e coaching “keytrain“. Tutti infatti hanno risposto subito bene e lavorato molto efficacemente nei gruppi di lavoro. I consiglieri restano ancora in carica fino a febbraio, non tutti di loro si ricandideranno, ma saper comunicare in modo efficace è sempre d’aiuto, anche nel lavoro come semplici volontari. Il convegno ha avuto un ospite a sorpresa, Alberto Stenico, che ha accolto l’invito di Luise Vieider ed è venuto in qualità di traduttore simultaneo per i soci di lingua italiana che volevano capire fino in fondo anche le finezze stilistiche di quanto veniva detto (in tedesco).
Coach Luise Vieider ha diviso la mattinata in due parti. La prima è stata dedicata alla comunicazione in una situazione conflittuale interna dell’associazione. In linea generale molto dipende da come si pongono le persone di fronte ad una situazione di frizione. La cosa davvero importante è capire il modo di reagire dell’altro e agire di conseguenza. Ognuno ha le sue tecniche, i suoi modi: cedere, fuggire, imporsi, attaccare… In ogni caso suggerisce Vieider, sarebbe utile poter trasportare il conflitto da un livello emozionale ad uno razionale ed obiettivo.
Al centro della seconda parte c’è stato invece il colloquio con i pazienti. Qui ci sono due aspetti fondamentali: l’empatia e il saper ascoltare. “Essere empatico non significa che bisogna aver vissuto di persona la stessa esperienza”, ha sottolineato Luise Vieider. “Empatia significa invece avere la testa libera per potersi dedicare del tutto alla persona che si ha di fronte.” E questo si esplicita anche tramite il linguaggio corporeo. “Spesso tendiamo a fare troppe domande e così ammazziamo la spontaneità e togliamo all’altro la possibilità di tirare fuori le cose che gli stanno davvero a cuore.” Chi domanda comanda, dice un vecchio detto. “Se non accettiamo dei momenti di silenzio, non possiamo ascoltare il silenzio dell’altro che spesso dice più di tante parole“, ha sottolineato Luise Vieider.
Il consiglio generale (da sx): La presidente provinciale Ida Schacher, il suo vice Oskar Asam , Maria Angela Berlanda Poles, Nives Fabbian, Helga Wielander e Martha Feichter. Manca Monika Gurschler del circondario Bolzano Salto Sciliar
Alberto Stenico, ex presidente della Lega delle cooperative, dal canto suo ha avuto per la prima volta la possibilità di vivere l’Assistenza Tumori così da vicino. “La mia impressione è stata che ognuno di loro fosse disposto a mettersi in gioco. Sono rimasto sorpreso dall’atmosfera aperta e di disponibilità verso l’altro che si respirava. L’Assistenza Tumori è una delle associazioni più importanti dell’Alto Adige, che svolge delle attività molto importanti per tutta la comunità!”
Alcuni dei consiglieri e anche la presidente provinciale, Ida Schacher, hanno proposto di non aspettare un anno per il prossimo convegno a porte chiuse, ma di dare invece da subito ai nuovi consiglieri la possibilità di conoscersi e di poter sviluppare un comune modello di lavoro associativo.