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La Val d’Ega

Paesaggi, gente e cultura nel regno delle Dolomiti

La Val Ega, parlando di Alto Adige, non è considerata tra le sue stelle di prima grandezza. Immersa in un sonno da bella addormentata fino alla costruzione della strada attraverso la stretta, selvaggia e romantica gola di accesso, era isolata e raggiungibile solo lungo stretti e antichi sentieri.
La Val d'Ega ha saputo conservare sino ad oggi questo fascino. Appartata, aspra, a un primo sguardo quasi ostile. Ma qui cresce la più bella foresta dell'Alto Adige. Qui si elevano due catene montuose, avvolte da leggende, tra le più belle delle Dolomiti: il Catinaccio e il Latemar. Qui, incastonato in un bosco di abeti, giace uno dei più fantastici specchi lacustri delle Alpi, il Lago di Carezza.
I suoi monumenti naturali, i suoi tesori artistici, la sua natura incontaminata, i suoi paesi, la sua gente: una vallata viva, in cui si radicano anche giovani, una economia fiorente e un turismo entro i giusti limiti. Un viaggio in parole e immagini alla scoperta della Val d'Ega.

Perdonatemi questa “autopromozione“. Per quasi un anno ho lavorato assieme al fotografo Othmar Seehauser e con il sostegno di Jul Bruno Laner a questo progetto. Abbiamo percorso in lungo e in largo la valle con i suoi tre Comuni, Nova Levante, Cornedo all'Isarco e Nova Ponente cercandovi sempre nuovi motivi e storie, le particolarità più tipiche, la magia che la rendono così particolare. Il risultato è un volume illustrato con testi che esce a dicembre in tedesco e in italiano, editore Tappeiner/ Athesia. nd

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Proponiamo una nuova rubrica

Mercato dell'usato: Vendere, regalare o scambiare oggetti

Chi di noi non ce l’ha: un angolo della cantina, borsoni, cassetti, ripiani d’armadio o cartoni pieni di cose che in un passato remoto ci servivano e di cui oggi non sappiamo che fare. Ma buttare … mai! La bilancia da neonato o la vecchia pentola per preparare le conserve. La raccolta di giochi di società. Una slitta o la vecchia bici. Gli sci misura baby. Vestiti da montagna (a noi stretti ormai). Il divano che abbiamo cambiato non perché era rotto ma perché avevamo voglia di qualcosa di nuovo. Il letto della figlia che si è sposata dieci anni fa. La macchina da cucire di zia Luisa o la scrivania di nonno Giorgio. Il vestito blu della cresima o la sedia a rotelle pieghevole. Insomma qualsiasi cosa purché sia ancora in buono stato. A voi non serve più, ma forse a qualcun altro sì. Da vendere, da scambiare o da regalare. La Chance con questa nuova rubrica vorrebbe darvi la possibilità di liberarvene. Mandate entro il 15 febbraio una foto con la descrizione dell’oggetto, un vostro contatto – telefono o mail - all’Assistenza Tumori, Via Tre Santi 1 a 39100 Bolzano o via mail a info@krebshilfe.it.