Attuale

Da paziente passiva a paziente attiva

Ottobre mese del tumore al seno: i due giorni di mamazone

Uno degli appuntamenti fissi del mese di ottobre: la conferenza stampa di “mamazone – donne e ricerca contro il cancro al seno” per informare sulle attività dell’associazione e sulla tradizionale due giorni all’insegna della ricerca e dell’ informazione sul tema tumore al seno.
La conferenza “Diplompatientin”, organizzata per la settima volta e che mette insieme ricerca, medici e pa­zienti si articola su due giornate. La prima all’insegna della ricerca scientifica, si tiene all’EURAC con esperti internazionali; la seconda, in un contesto più informale, alla Clinica Bonvicini, dove vengono messi attorno a un tavolo ricercatori, esperti dell’ambito sanitario, medici e pazienti per confrontarsi e scambiarsi esperienze e opinioni. Anche quest’anno hanno seguito in molti l’invito a partecipare il 10 e l’11 ottobre a questo appuntamento suddiviso tra EURAC e Clinica Bonvicini per conoscere le ultime novità e ricerche sulla neoplasia alla mammella.
Al centro dell’attenzione di mamazone stanno la profilassi e la prevenzione e un confronto tra le nuove proposte di terapia. Obiettivo di mamazone è la paziente emancipata, la donna che s’informa, che agisce, che si propone come partner del medico anche nel prendere decisioni. La “Diplompatientin” come la chiama mamazone. Per aiutare le donne in questo compito ci sono due nuove iniziative di mamazone Alto Adige, gruppo che fa riferimento a mamazone in Germania, associazione onlus fondata nel 1999. La prima iniziativa, una specie di raccoglitore tematico, aiuta le donne a mettere insieme tutte le informazioni del loro caso, per se stesse, ma anche eventualmente per chiedere ulteriori opinioni ad altri centri specializzati e ad esperti. La seconda è un gruppo di auto aiuto guidato per aiutare le donne a occuparsi attivamente della loro malattia.
Il servizio sanitario pubblico da solo non basta. Bisogna spronare le donne ad attivarsi e a non aspettare semplicemente che arrivi l’invito alla prossima visita di controllo. “Ogni anno sono 400 le donne che in Alto Adige che si ammalano di tumore al seno”, ha sottolineato la presidente di mammazone, Martina Ladurner. “Anche nei prossimi anni questo numero purtroppo non è destinato a diminuire, anzi. Ma saranno sempre di più le donne che guariscono grazie a prevenzione attiva e profilassi attiva, gestite dalle donne stesse.”
Nell’ambito della conferenza stampa mamazone ha preso posizione a favore della riforma della chirurgia tumorale e della istituzione del tumorboard. L'intervento chirurgico è solo una piccola parte, perché prevenzione, diagnosi e terapia, con l’ eccezione della terapia radiologica, saranno sempre gestiti secondo criteri di massima professionalità e qualità dall’ospedale più vicino alla paziente.

Attuale

In memoriam Bruna Stefani

Impossibile dimenticare la sua risata. Bruna Stefani è stata una persona allegra, sempre di buon umore e disponibile con tutti. Il suo impegno nell’Assistenza Tumori è iniziato più di 17 anni fa. Tutti sapevano di poter contare su di lei, ma anche se c’era sempre non ha mai voluto entrare nel direttivo.

Bruna Stefani è stata una delle prime socie di lingua italiana del circondario Bressanone - Val Isarco. Anche se non sapeva una parola di tedesco era sempre presente ed aveva sempre ottimi rapporti con tutti, amata da tutti. Apprezzata per la sua disponibilità, per il suo spirito di compagnia e per la sua allegria. Instancabile, non si tirava mai indietro. La vendita delle rose, il mercatino di Natale, concerti - qualsiasi evento il circondario organizzasse, su Bruna si poteva contare.
Ogni Natale Bruna passava delle ore in cucina a fare biscotti, famosi non solo tra i soci dell’Assistenza Tumori, visto che ne regalava a tutto il condominio.
Si era ammalata per la prima volta più di diciassette anni fa. All’epoca bisognava ancora andare fino a Trento per la terapia radiologica. Poi mai niente, fino a due anni fa. Il 3 settembre si è spenta. A novembre avrebbe compiuto settant’anni.