Il riordino della chirurgia oncologica


La certificazioneè un valore aggiunto

La presa di posizione ufficiale dell’Assistenza Tumori dell’Alto Adige
L’Assistenza Tumori Alto Adige quale rappresentante degli interessi dei malati di tumore ha sostenuto da subito il riordino della chirurgia oncologica. La presidente provinciale Renate Daporta Jöchler ne spiega la motivazione.
Per l’Assistenza Tumori la concentrazione degli interventi oncologici in alcuni centri altamente specializzati comporta un miglioramento per i pazienti ed è un’ulteriore garanzia che essi siano operati secondi gli standard internazionali ed europei. “Secondo noi”, ribadisce la presidente, “unaconcentrazione di esperienze e di qualità certificate secondo parametri internazionali porta un valore aggiunto ai nostri soci.”
Il fatto che tutti i trattamenti e gli interventi vengano standardizzati e certificati annualmente da parte di esperti esterni,” - sostiene Renate Daporta - “èun ulteriore garanzia per i pazienti in Alto Adige.”
„Per noi e i nostri soci è fondamentale che tutti gli esperti che hanno il paziente in cura, lavorino in rete, in modo tale che l’intervento venga effettuato in un centro di competenza ma il follow-up e le terapia post-operatorie possonoessere eseguite nell’ospedale più vicino alla residenza del paziente. “
L’Assistenza Tumori non vede come limitazione della libertà di scelta dei pazienti il fatto che d’ora in avanti non possano più decidere in che ospedale altoatesino e da quale medico farsi operare."I nostri soci“, è convinta Renate Daporta Jöchler,"sono delle persone coscienti che sanno informarsi e sanno che esperienza e routine contano di più che qualche chilometro in più di distanza – distanza che su un territorio limitato com’è l’Alto Adige è comunque relativa."
Conclude quindi la presidente provinciale dell’Assistenza Tumori: “Non dimentichiamo che si tratta di speranza di guarigione, della salute e della qualità di vita dei pazienti oncologici. Noi come Assistenza Tumori rappresentiamo i bisogni e le esigenze dei nostri soci e per questo non possiamo che essere a favore del riordino della chirurgia tumorale, riforma che è stata tracciata da una commissione di esperti altamente qualificati, indipendenti e neutrali.”

Il riordino della chirurgia oncologica


La migliore terapia per tutti

Il presidente della Lega Italiana Tumori, LILT, Dottor Paolo Coser
“Non è una questione personale, non si discute sulle capacità dei singoli medici chirurghi, ma ormai in tutto il mondo si fa così.”
Per il dott. Paolo Coser, presidente della LILT e ex-primario del reparto di Ematologia dell’ospedale di Bolzano, il riordino della chirurgia tumorale non è un atto di sfiducia verso i medici che lavorano negli ospedali periferici. Per la cura di un tumore, così il dottor Coser, è fondamentale che il paziente sia curato in un centro chirurgico certificato. “Non contano le capacitàdel singolo, ma la frequenza con la quale un chirurgo fa certi interventi, conta una certa routine. È ovvio che chi esegue 50 operazioni di un certo tipo in un anno, riesce meglio che chi ne fa cinque.”
Coser sottolinea anche l’importanza del lavoro di team nella cura tumorale.” Oggi non èpiù il singolo medico che deve decidere la terapia, ma è tutta l’equipe che discute il caso e cerca la migliore terapia. Dieci teste pensano meglio di una!”
La LILT è assolutamente favorevole al riordino della chirurgia tumorale, del resto deciso da un gruppo di lavoro di cattedratici dichirurgia di fama internazionale. “È un passo fondamentale a garanzia del paziente e quello che interessa a noi è che tutti abbiano accesso al meglio delle cure.”
Paolo Coser del resto è stato uno dei primi primari in Alto Adige, già diversi anni fa, a sottoporre il suo reparto a parametrieuropei, chiedendone ogni anno la certificazione. “La certificazione non deve fare paura, è una garanzia per il paziente ed è la sfida giusta per chi lavora per il bene dei pazienti e che mira al massimo della qualità per la loro guarigione.”