Attuale
Il diritto sulla vita…
…e sulla morte in dignità – Convegno sulle disposizioni anticipate di trattamento
La tavola rotonda che ha concluso i lavori
Si noti bene: Le disposizioni anticipate di trattamento acquisiscono valore attivo solo nel momento in cui chi le ha depositate non è più in grado di decidere per sé stesso. La legge 219/2017, con cui in Italia si garantisce a ogni cittadino - in determinate situazioni - il diritto di decidere le modalità del suo fine vita, è entrata in vigore con grande ritardo. E di questo parlava il convegno organizzato l’11 maggio scorso dal Consiglio Notarile di Bolzano all’Eurac.
Al convegno sono intervenuti professori universitari, medici e altri illustri professionisti. Tra gli altri Giovanni Maria Flick, prof. emerito di Diritto Penale all‘Università “Luiss“ a Roma nonché Presidente emerito della Corte Costituzionale ed ex ministro della Giustizia nel governo Prodi; Carlo Casalone, professore di Teologia Morale alla Pontifica Facoltà di Teologia dell’Italia Meridionale, membro della Pontifica Academia pro Vita e Pasquale Fimiani, Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione. Il convegno sul tema "Il diritto sulla vita – Il testamento biologico, autodeterminazione e dignità della persona"è stato organizzato dal Consiglio Notarile di Bolzano con il sostegno della Provincia Autonoma di Bolzano, del Comune di Bolzano e della Federazione per il Sociale e per la Sanità. I lavori si sono chiusi con una tavola rotonda moderata dal Direttore del Dolomiten, Toni Ebner, alla quale ha partecipato anche il presidente della Federazione per il Sociale e la Sanità, Martin Telser insieme a Elsa Vesco, presidente del Tribunale di Bolzano, a Werner Teutsch, presidente dell’Associazione per l’Amministrazione di sostegno, e Martin Schwab, notaio a Monaco. Insieme hanno tentato di far luce su alcuni aspetti della nuova legge.
Anche durante la discussione sono parse subito evidenti alcune zone d’ombra e interpretazioni erronee presenti nell’opinione pubblica e utilizzate soprattutto da chi è contrario alla legge. Soprattutto c’è stata poca chiarezza sul quando fosse opportuno redigere le Dat. Le Dat, anche chiamate biotestamento, sono una questione squisitamente individuale e personale. Si tratta di decidere che trattamento desidero in caso di malattia terminale o di coma irreversibile e che trattamento invece intendo rifiutare. Non è certo una decisione che spetta solo a persone anziane! Devo decidere se voglio che, anche a fronte di una morte certa, si tenti comunque tutto il possibile o se invece rinuncio a qualsiasi (e nelle disposizione viene ben definito) trattamento che prolunghi inutilmente un’agonia priva di qualsiasi qualità di vita.
Ogni cittadino maggiorenne può redigere le sue disposizioni anticipate di trattamento e in Internet si trovano già dei moduli precompilati. Il Comitato Etico della provincia Autonoma di Bolzano, si è chiaramente espresso a favore delle DAT. L’interlocutore ideale per la redazione delle Dat è il proprio medico di base, presso il quale le Disposizioni possono essere anche depositate, così come anche presso l’anagrafe del Comune di residenza. Questo servizio è gratuito. A pagamento si possono poi depositare le Dat anche presso il notaio o l’avvocato di fiducia. Si consiglia inoltre di nominare una persona di fiducia che garantisca il rispetto delle Dat. Una copia delle disposizioni dovrebbe essere custodita anche nella propria abitazione in un luogo accessibile a tutti e presso la persona di fiducia (confronti anche Chance 1/2018, n. d. red.).
Anche durante la discussione sono parse subito evidenti alcune zone d’ombra e interpretazioni erronee presenti nell’opinione pubblica e utilizzate soprattutto da chi è contrario alla legge. Soprattutto c’è stata poca chiarezza sul quando fosse opportuno redigere le Dat. Le Dat, anche chiamate biotestamento, sono una questione squisitamente individuale e personale. Si tratta di decidere che trattamento desidero in caso di malattia terminale o di coma irreversibile e che trattamento invece intendo rifiutare. Non è certo una decisione che spetta solo a persone anziane! Devo decidere se voglio che, anche a fronte di una morte certa, si tenti comunque tutto il possibile o se invece rinuncio a qualsiasi (e nelle disposizione viene ben definito) trattamento che prolunghi inutilmente un’agonia priva di qualsiasi qualità di vita.
Ogni cittadino maggiorenne può redigere le sue disposizioni anticipate di trattamento e in Internet si trovano già dei moduli precompilati. Il Comitato Etico della provincia Autonoma di Bolzano, si è chiaramente espresso a favore delle DAT. L’interlocutore ideale per la redazione delle Dat è il proprio medico di base, presso il quale le Disposizioni possono essere anche depositate, così come anche presso l’anagrafe del Comune di residenza. Questo servizio è gratuito. A pagamento si possono poi depositare le Dat anche presso il notaio o l’avvocato di fiducia. Si consiglia inoltre di nominare una persona di fiducia che garantisca il rispetto delle Dat. Una copia delle disposizioni dovrebbe essere custodita anche nella propria abitazione in un luogo accessibile a tutti e presso la persona di fiducia (confronti anche Chance 1/2018, n. d. red.).
La burocrazia frena
La legge 219/2017 è stata approvata il 22 dicembre scorso ed è in vigore dal 1° febbraio. Mancano ancora i decreti d’attuazione. In questo momento, per l’accettazione di questo atto, ci sono regole molto diverse da Comune a Comune. I cittadini non sono dunque aiutati dallo Stato e devono informarsi da soli sul come, quando e dove. La legge poi non viene pubblicizzata. In internet comunque si trovano sia informazioni legate alle disposizioni anticipate di trattamenti sia moduli da scaricare: per esempio sulle pagine dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, sulla pagina del Comitato Etico, dell’Associazione Luca Coscioni o dell’Associazione Umberto Veronesi ecc. Fino a questo momento comunque sono solo pochi i cittadini che si sono avvalsi di questo diritto. All’anagrafe di Bolzano in data 16 giugno risultavano depositate 40 Dat, a Trento 66. Da Roma non ci sono numeri, comunque il servizio è attualmente sospeso, a Milano dal 31 gennaio risultano essere 958, 125 invece a Torino, 22 a Napoli e solo 9 a Palermo!