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PERCORSI DI LETTURA | 2015

ANTHELME BRILLAT-SAVARIN
Fisiologia del gusto
“Lo champagne, eccitante nei suoi primi effetti, diventa in seguito stupefacente; il che del resto è un effetto notorio dell’acido carbonico gassoso in esso contenuto». «Nel considerare i piaceri della tavola sotto i più diversi aspetti, m’ero reso conto da tempo che in questo campo c’era da fare qualcosa di meglio di un semplice libro di cucina, e che molto si poteva dire su funzioni così essenziali e che influiscono così direttamente sulla salute, sulla felicità e persino sugli affari”. Scritta dal magistrato francese Brillat-Savarin e pubblicata anonima nel 1825 la Fisiologia del gusto si rivela un’opera di particolare interesse per la leggerezza con la quale le varie questioni di culinaria sono presentate: le riflessioni dell’arguto autore sugli uomini e sulle cose si intrecciano a una continua vivacità descrittiva: dalla «teoria della frittura» alle digressioni sui piaceri della tavola, dalla storia filosofica della cucina, ai provini gastronomici, piatti che devono suscitare nel vero buongustaio una bramosia visibile e constatabile. Il libro è diviso in «meditazioni» tra le quali non mancano quelle sull’obesità - e sui relativi trattamenti curativi - e sulla magrezza, sul digiuno e la digestione, sui ristoranti, sulle specialità: caffè, cioccolato, zucchero, tartufo… Un libro divertente pieno di aneddoti e di curiosità, ma anche importante per quell’insistere di Brillat-Savarin sull’aspetto sociale del cibo piuttosto che su quello edonistico, ed è questo che rende la sua opera così moderna.
[07 4 BRI - 4180007429] Brillant-Savarin, Anthelme
Fisiologia del gusto / Anthelme Brillat-Savarin
a cura di Michel Guibert; traduzione di Roberta Ferrara
3. ed. - Palermo: Sellerio, 2012. - 258 p.; 17 cm
(La memoria; 424). - Traduzione di: Physiologie du goût
ISBN 978-88-389-1432-0 errato
ISBN 978-88-389-1432-0
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