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PERCORSI DI LETTURA | 2018

Alidad Shiri
Via dalla pazza guerra
Un ragazzo in fuga dall‘Afghanistan
„Mi chiamo Alidad Shiri. Il mio nome vuol dire „dono di Alì“. Il mio cognome, Shiri, indica l‘abbondanza e la bontà del cibo. Vuol dire infatti: tanto latte, molto dolce. Sono cresciuto in Afghanistan, nella città di Ghazni, ma quando avevo nove anni i talebani hanno ucciso il mio papà. Pochi mesi dopo la mia mamma, la mia sorella più piccola e la mia nonna sono morte sotto un bombardamento. Allora, con i miei zii, mio fratello e mia sorella più grandi siamo emigrati in Pakistan perché per noi era pericoloso rimanere. Ma lì non c‘era futuro per me. Con un amico sono emigrato clandestinamente in Iran dove ho lavorato per due anni in una fabbrica di Teheran finché ho guadagnato abbastanza soldi per fuggire in Europa. Dopo un lungo e pericoloso viaggio sono arrivato in Alto Adige legandomi sotto un tir che partiva dalla Grecia. Adesso ho sedici anni e vivo a Merano. Con l‘aiuto della mia insegnante di italiano, Gina Abbate, vi racconto la mia storia“.
Alidad Shiri è nato a Ghazni, in Afghanistan. E‘ arrivato in Alto Adige nell’estate 2005. Attualmente ha 27 anni e studia Filosofia con indirizzo “Politica-Etica-Religioni” presso l’Università degli Studi di Trento. Ha raccontato la sua storia nel libro “Via dalla pazza guerra”, tradotto anche in tedesco, che ha avuto molto successo ed è stato motivo di numerosissimi incontri su tutto il territorio nazionale. Nella sua vita ha visto tante ingiustizie e quella più grande per lui è stata la perdita dei genitori a causa della guerra. Ha ancora nel cuore il dolore di avere perduto dei compagni di scuola sotto le bombe, e durante il suo difficile viaggio verso l’Europa, di avere visto le donne del gruppo che si sono fermate all’interno della Turchia, perché non ce la facevano più ad andare avanti a piedi. L’ultimo tratto del suo viaggio verso l’Italia è avvenuto sotto un tir, dalla Grecia a Bressanone, durante il quale ha rischiato di morire schiacciato, come tanti altri ragazzi, quando ormai si era quasi arrivati. Ha sempre coltivato in questi anni il desiderio di studiare, per contribuire attraverso il suo lavoro al riconoscimento dei diritti fondamentali dei più indifesi, i bambini e le donne. Attualmente collabora con due quotidiani locali, l’Alto Adige e Il Trentino e scrive sull’attualità, in particolare sui problemi che riguardano i nuovi cittadini, i diritti delle donne, i diritti umani, il rapporto tra religioni in Europa, i pregiudizi verso gli stranieri, le aspirazioni dei giovani. Collabora anche con varie associazioni: Libera, Unhcr, Caritas, CIAM (“Centro internazionale per missione e formazione” del Vaticano) e con le Forze dell’Ordine.
Via dalla pazza guerra
Un ragazzo in fuga dall‘Afghanistan / Alidad Shiri
Antonio Riccò, Gina Abbate.
Trento: Il margine, stampa 2007
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