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PERCORSI DI LETTURA | 2018

Cheikh Tidiane Gaye
Prendi quello che vuoi, ma lasciami la mia pelle nera
Nella forma di lettere all‘amico Silmakha, un cittadino italo-senegalese con impiego in banca a Milano vuole trasmettere il disagio che prova nello stare in quella che potremmo chiamare la società sviluppata. Il suo non è il rifiuto di un mondo, perché in questo mondo l‘autore vuole vivere: ormai è anche il suo mondo, in cui però non si sente accettato, non si sente parte a pieno titolo. Questa città, di cui l‘autore parla perfettamente la lingua, lo vorrebbe diverso. In fondo si dovrebbe spogliare della sua pelle nera, dei suoi legami culturali, di ciò che per lui è il valere la pena, e la gioia, del vivere. L‘opera è da un lato una raccomandazione al fratello e ai suoi di non spogliarsi di se stessi, dall‘altro una critica interna alla società che si vuole democratica e del diritto, e di cui l‘autore vuole far parte. Per sconfiggere l‘odio e il rancore occorre maggiore giustizia. Non dobbiamo avere paura. Dove sono finiti oggi i diritti e la legalità?
Cheikh Tidiane Gaye è nato a Thiès in Senegal nel 1971. La scrittura è sempre stata la sua passione più o meno segreta, sbocciata in ambiente e lingua italiana con il libro Il giuramento (2001), seguito da Méry principessa albina (2005), e Il canto del djali (2007). Ha ottenuto significativi riconoscimenti letterari ed è presente sulla scena culturale italiana attraverso interventi, letture e performance poetiche che testimoniano una coerente partecipazione alla vita del suo nuovo paese. Nel 2003 partecipa al concorso “Genova città della poesia europea”, dove viene premiato per l’opera A mio padre Mandela.
[10 1 ITA GAY - 4180004775] Gaye, Cheikh Tidiane
Prendi quello che vuoi, ma lasciami la mia pelle nera / Cheikh
Tidiane Gaye. Prefazione di Giuliano Pisapia.
Milano: Jaca book, 2013. - 121 p.; 23 cm.
ISBN 978-88-16-41181-4
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